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Bassetti frena l'allarme su mutazione e vaccini: "Inefficaci? Una bufala"

L’infettivologo: “Mutano continuamente. É il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi isolati nel nostro Paese”

Bassetti frena l'allarme su mutazione e vaccini: "Inefficaci? Una bufala"

C’è preoccupazione in tutto il mondo per la variante del Covid-19 scoperta nel Regno Unito. Nel mirino è finito il vaccino prodotto da Pfizer e in distribuzione in tutta Europa dal prossimo 27 dicembre. I timori riguardano l’efficacia dell’antidoto, alla luce delle notizie che giungono dall’Inghilterra. Sull’argomento è intervenuto il primario di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. "Sono state descritte decine di mutazioni del Covid-19 – ha spiegato l’infettivologo – in varie parti del mondo. Dire che questo creerà problemi al vaccino è, allo stato, una bufala. Forse dovrebbero parlare di più i virologi, vedo tanto dilettantismo".

Il medico non ha dubbi sui possibili effetti della mutazione del virus Sars-CoV-2 riscontrata in Gran Bretagna e sulle eventuali ripercussioni sul vaccino anti Covid in via di approvazione. "Anche il provvedimento preso ieri – ha continuato Bassetti – è ovviamente in ritardo. Sono mesi che la variante è in giro per il mondo e, probabilmente, anche in Italia. Dare notizie del genere senza spiegarle è da irresponsabili. Per me con certe affermazioni perderemo per strada centinaia di persone che magari erano disposte a vaccinarsi, ci siamo fatti un autogol".

Precedentemente, il primario del San Martino, in un post sulla sua pagina di Facebook aveva scritto: “Si tratta di un virus mutato che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/01. Sembra più contagioso, ovvero che si trasmette più facilmente da un individuo all’altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso. Questa variante sta circolando in maniera importante e frequente nel Sud-Est del Regno Unito”.

L’infettivologo è entrato nel merito della variante del Coronavirus. “Ci sono state 17 mutazioni – ha evidenziato – la più significativa delle quali è la N501Y, nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane. Questa mutazione come già detto lo renderebbe più facilmente diffusibile. Non è la prima mutazione che viene descritta nel mondo e non sarà neanche l’ultima. Simili mutazioni erano già state descritte in Spagna e altri Paesi. I virus mutano continuamente. É il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi di virus isolati nel nostro Paese.

I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini”.

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