"La scelta di fare zona rossa a Pasqua è ipocrita. È impossibile far rispettare una zona rossa per 65 milioni di persone. Bisognava andare a fare le festività pasquali coi colori che le Regioni avevano in quel momento" ha detto Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, intervenuto a 'Un giorno da pecora”.
Bassetti: "Meglio mantenere i colori delle Regioni"
Secondo l'opinione del professore, la zona rossa a Pasqua e Pasquetta è impossibile da fare rispettare. Avrebbe preferito che il governo avesse deciso di far passare la Pasqua agli italiani con i colori che le Regioni avevano in quel momento. Sì è inoltre detto molto critico sull'idea di fare questa enorme zona rossa, in quanto si tratta di decisioni di totale e completa ipocrisia. Il motivo di questo duro attacco è stato subito spiegato: alla fine nessuno rispetterà le regole. "Il governo e lo Stato non saranno in grado di farle rispettare. Aveva più senso, nelle vacanze Pasquali, andare per colori. Questo provvedimento unico, per tre giorni – e mi dovrebbero spiegare a che cosa serva – lo rispetto da buon cittadino, ma non lo comprendo. Chi lo ha deciso, se ne assume le responsabilità” ha aggiunto Bassetti, che ha anche tenuto a sottolineare come non sia giusto criticare chi andrà in vacanza in Spagna per Pasqua, dal momento che è concesso. Anche se si è detto dispiaciuto del fatto che si vada oltre i confini nazionali, magari alle Baleari. Saranno infatti vietati gli spostamenti su suolo italiano, mentre sarà possibile prendere un aereo e raggiungere un altro Paese.
La campagna vaccinale a Pasqua
L'esperto è intervenuto questa mattina anche alla trasmissione “L'aria che tira”, durante la quale ha espresso la sua opinione anche sulla possibilità di fermare la campagna vaccinale durante il periodo pasquale, definendo questa ipotesi come un grave danno. Ha però sottolineato di fidarsi della capacità decisionale del generale Figliuolo, che ha incontrato personalmente. Una stoccatina finale anche verso la campagna vaccinale che non ha pensato a mettere in sicurezza le persone anziane e quelle più fragili con il vaccino.
"Abbiamo messo in sicurezza i sanitari in prima linea e questo passi, ma non credo che rifaremo lo stesso errore di vaccinare le persone che pur operando all'interno delle strutture sanitarie pubbliche non hanno però contatto diretto con i pazienti. Questo è un errore che non dovevamo fare".
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