Intervenuto su Rai Radio1 a “Un giorno da pecora”, il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, ha espresso il suo parere sulla possibilità di un eventuale lockdown.
Bassetti: "Inutile adesso un lockdown"
Secondo Bassetti, un lockdown nazionale, richiesto a gran voce da alcuni suoi colleghi sarebbe a questo punto inutile. Meglio allora azioni mirate dove si presentano delle situazioni preoccupanti. Il professore ha anche nominato la rivista scientifica Lancet, la più prestigiosa a livello mondiale, sulla quale è stato pubblicato un articolo che metteva in dubbio l’utilità di un lockdown generalizzato, il quale “ha avuto un senso un anno fa, forse. Ma la scienza non è dalla parte del lockdown generalizzato, puntando piuttosto su cose molto settoriali, rapide, chirurgiche dove ci sono situazioni che destano preoccupazione”. Come ha riassunto Bassetti.
Ci sono però paesi come Israele e la Germania che stanno prendendo in considerazione l’idea di richiudere tutto, indistintamente. Per contro, Bassetti ha asserito di poter citare una decina di altri paesi che invece non stanno facendo così, primo fra tutti gli Stati Uniti. Ha inoltre aggiunto che secondo i sanitari israeliani, con cui il professore si è detto in contatto, il lockdown non ha funzionato.
L’unico servizio che fino a questo momento è realmente servito è stato quello della vaccinazione.Interventi conconrdati con la politica
Durante la trasmissione radio è stata fatta una domanda al professore anche riguardo le parole del leader leghista Matteo Salvini che avrebbe detto di aver chiesto al presidente Mario Draghi silenzio stampa e una moratoria in tv per virologi e contro virologi, perché non se ne può più. “Vorrà dire che non potremo più parlare” ha risposto Bassetti, ma il professore subito dopo ha immaginato che le sue parole fossero riferite ai consulenti del ministero o a quelli che hanno ruoli importanti. Dopo aver detto di non sentire spesso Salvini, ha però fatto sapere che magari gli chiederà se il suo intervento fosse rivolto anche alla sua persona. “Io credo che i medici dovrebbero dare delle informazioni relative a quello che sanno e a quello che fanno, e quando poi esprimono alcuni pareri che si interfacciano con la politica dovrebbero concordarli prima”.
Insomma, risposte dirette ai cittadini che fanno domande sui vaccini e sulle varianti, ma interventi concordati con i politici quando toccano argomenti che si collegano alla politica. Magari anche per non creare inutili allarmismi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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