Guai a chiamare "terroristi" i responsabili dell'assalto alla redazione di Charlie Hebdo. A stabilirlo è nientemeno che la Bbc. Lo sostiene il responsabile del servizio arabo dell'emittente britannica, Tarik Kafala.
Kafala ha dichiarato che il termine "terrorista" è troppo "tendenzioso" per descrivere i fatti di Parigi, che hanno provocato la morte di diciassette persone, di cui dodici nel corso del raid contro la redazione del settimanale satirico. Parlando a The Independent, il numero uno della sezione araba della Bbc (la maggiore divisione della tv britannica dopo quello in lingua inglese) ha spiegato che "qui cerchiamo di evitare di dipingere chicchessia come un terrorista o un'azione come in sé terroristica. Ciò che cerchiamo di fare è dire che 'due uomini hanno ucciso dodici persone nell'attacco alla redazione di una rivista satirica.' Questo basta, sappiamo ciò che significa e ciò che è."
Kafala ha poi spiegato che le stesse Nazioni Unite hanno tentato per anni di fornire una definizione completa di terrorismo e ancora non ci sono riuscite. "Sappiamo ciò che la violenza politica significa - continua Kafala - Sappiamo cosa sia l'assassinio, i bombardamenti e le sparatorie. E le descriviamo." Forse sorprendentemente, le dichiarazioni di Kafala sono perfettamente coerenti con le linee editoriali della Bbc. Che, spiega sempre il diretto interessato, non mette al bando la parola "terrorismo", ma ne caldeggia un uso il più cauto possibile.
Al posto di "terroristi", suggerisce la tv di Stato di
Sua Maestà, sarebbe meglio impiegare termini come "uomini armati", "rapitori", "assalitori" o "militanti". Chiamarli "terroristi", proprio no. Non si può. Alla faccia dei morti di Charlie Hebdo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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