Belgio, per l'Unesco il carnevale di Aalst non è più patrimonio dell'umanità: è accusato di antisemitismo

Dopo segnalazioni e diverse critiche legate alle caricature ritenute troppo offensive per la comunità ebraica, la manifestazione è stata eliminata dall'elenco dell'organizzazione Onu. Il sindaco: "Non siamo razzisti e rimarremo città della beffa"

Belgio, per l'Unesco il carnevale di Aalst non è più patrimonio dell'umanità: è accusato di antisemitismo

Maschere discriminatorie, carri considerati ingiuriosi e caricature giudicate troppo offensieve, al limite dell'antisemitismo. Da lì, la decisione di togliere la manifestazione dalla lista dei patrimoni dell'umanità. Così, per la prima volta, l'Uniesco cancella dalla proprio elenco un evento, nello specifico il tradizionale carnevale della città di Aalst, nella provincia delle Fiandre orientali, in Belgio.

Topi ed ebrei

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il corteo è stato rimosso dalla lista dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura a causa delle ricorrenti maschere razzisti e antisemite che appaiono nella sfilata dei carri. Gli organizzatori, infatti, per sbeffeggiare il rapporto tra capitalismo e potere, spesso, avrebbero proposto caricature di topi e di ebrei. E la cosa non è passata inosservata.

Il provvedimento dell'Unesco

Come si legge nel comunicato ufficiale, il provvedimento dell'Unesco è stato deciso per rispetto dei "principi fondanti di dignità, parità, mutuo rispetto fra i popoli e condanna di ogni forma di razzismo e antisemtismo". Il carnevale della città belga, che dura tre giorni, è entrato a far parte della lista dell'organizzione Onu nel 2010 e da quel momento si sarebbero registrate diverse critiche, sia dall'Unione europa, sia dal centro Simon Weisenthal e da diversi centri per la cultura ebraica.

Gli stereotipi sotto accusa

A finire sotto accusa, gli aspetti antisemiti di alcune rappresentazioni, come i pupazzi con il naso adunco (caratteristica che, secondo alcuni luoghi comuni, contraddistinguerebbe gli ebrei), o personaggi dai lunghi capelli ricci seduti su sacchi di denaro, apparsi proprio quest'anno in occasione della sfilata. La manifestazione era stata segnalata anche da diverse organizzazioni, tra cui anche gli Avvocati britannici per Israele.

I commenti

"La rimozione dalla lista Unesco non è una garanzia per un carnevale senza odio. Monitoreremo e, se necessario, adotteremo altre misure per informare i nostri soci in tutto il mondo e altri amici sui pericoli della partecipazione alla manifestazione", ha dichiarato Shimon Samuels. Il provvedimento dell'organizzazione delle Nazioni Unite ha suscitato i commenti anche del World Jewish Congress, che, tramite le parole del presidente Ronald Lauder ha chiarito che non c'è posto per questo "odioso simbolismo nel 21° secolo".

Ma a difendere la parata, però, è intervenuto il primo cittadino di Aalst, Christoph D'Haese, che ha dichiarato: "Non siamo né antisemiti, né razzisti: Aalst resterà sempre la capitale della beffa e della satira".

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