Benvenuti al Nord

Il referendum è un successo: affluenza boom in Veneto (59%), alta anche in Lombardia (40%). Il centrodestra esulta: "Da qui parte la riscossa"

Benvenuti al Nord

Benvenuti al Nord, verrebbe da dire ricordando il titolo di un film di successo. Il Nord c'è ed è capace di mobilitarsi per difendere la sua identità e i suoi diritti. Questo è il senso del risultato del referendum che ieri ha chiamato alle urne i cittadini della Lombardia e del Veneto per chiedere più autonomia, soprattutto in campo fiscale.

L'affluenza alle urne è stata superiore alle attese in entrambe le regioni, addirittura clamorosa in Veneto. Chi ha vinto, quindi, mi sembra chiaro ed è quel centrodestra (Giorgia Meloni a parte) che da anni insegue un federalismo moderno e responsabile. Tanto per cambiare ha perso la sinistra, che non ha avuto il coraggio di schierarsi in modo univoco e convincente. Basti pensare che sull'argomento Matteo Renzi non ha speso una sola parola, che i bersaniani (ma anche il numero due del partito, il ministro Martina) hanno cercato di screditare la consultazione e che il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha visto bene di mettersi in agenda un impegno a Parigi pur di non votare e lavarsene le mani. Financo il povero sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, dopo essere stato l'unico ad esporsi per il «sì», ha passato la serata di ieri a cercare di minimizzare il successo dei referendari.

Rosiconi a parte, il fatto è che il partito del Nord c'è, è vario ed articolato e si riconosce più in Zaia, Maroni e Berlusconi (l'unico leader entrato pesantemente in campagna referendaria) più che in Matteo Salvini, da tempo propenso a togliere il «Nord» dal simbolo della Lega per provare a raccattare qualche voto anche al Centro-Sud.

Al di là degli effetti benefici che il risultato potrà portare ai cittadini lombardi e veneti (anche a quelli che ieri hanno snobbato la consultazione), il dato politico è che il centrodestra unito è in grado di raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Il cinquanta per cento (facendo la media tra le due regioni) dei votanti del Nord-Est ha risposto positivamente a una proposta seria e concreta.

Non è cosa da poco nell'era dell'astensionismo, dell'indifferenza, del voto di protesta contro una politica percepita casta e lontana, del grillismo ipocrita e opportunista.

Se ti impegni sui problemi concreti delle persone, le persone ti seguono. Chi di dovere ne tenga conto per i prossimi impegni elettorali.

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