"Bernardo Provenzano, per me, non è morto oggi ma quattro anni fa quando era caduto in carcere. In realtà da quel momento, il 41 bis è stato applicato alla moglie e ai figli, dal momento non era più in grado di intendere e volere, e neppure di parlare". Lo ha detto l'avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del boss morto oggi a Milano. Provenzano era caduto alla fine del 2012 mentre
era nel carcere dio Parma, in circostanze misteriose. Soccorso dal personale della polizia penitenziaria era stato ricoverato d'urgenza all'ospedale di Parma. Non è escluso che il magistrato disponga l'autopsia sul suo cadavere. "Il carcere duro veniva applicato anche ai suoi parenti. Potevano incontrare il loro familiare - aggiunge - solo una volta al mese e dietro ad un vetro. Le sue condizioni di salute si erano aggravate da circa 4 anni. Non aveva più reazioni di nessun genere".
Nei mesi scorsi la Corte di Cassazione aveva confermato, dopo l'ennesimo ricorso della difesa di Provenzano, il carcere duro per il boss mafioso. Nonostante le patologie di cui soffre l'ex capo di Cosa Nostra - condannato all'ergastolo - siano "plurime e gravi di tipo invalidante".
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