- Anche Monsignor Zuppi, vescovo di Bologna, primo tra i “preti di strada”, osannato dai media progressisti, ritiene che il conflitto in Ucraina sia sì un’aggressione, ma che dietro si porti “le incomprensioni e i pregiudizi” dell’irrisolta questione del Donbass. “La tentazione di vincere - dice, riferito sia a Ucraina che Russia - è perversa”. Anche qui, come per il Papa, si sono dimenticati di farlo notare tra titolo e sommario
- il Pd ripresenta il ddl Zan, bocciato sei mesi fa dal Senato. Il testo sarà lo stesso. Credo abbia ragione Renzi: si tratta di una legge che il Pd in realtà non vuole approvare. Serve come bandierina, come vessillo per tenere unite le anime battagliere del partito. E dargli un contentino
- Carlo Calenda si faceva le canne e ci tiene farcelo sapere. Avremmo vissuto bene anche senza. E sicuramente anche lui
- sia lode all’orologio del Patriarca Kirill. Sia chiaro, non sto difendendo le scelte del prelato, solo quelle estetiche che porta al polso. Ma possibile che tra tutte le boiate che ha sparato, dobbiamo concentrarci sul fatto che ha un orologio da 30mila euro?
- dopo due mesi di guerra, con decine di inviati, Lucia Annunziata sbarca a Kiev e scrive un reportage che La Stampa titola così: “La RESILIENZA di un popolo”. Il primo che ha iniziato a usare la parola “resilienza” merita una taglia sulla testa
- Domenico Quirico, non esattamente un cretino, sostiene che Biden s’è infilato in un vicolo cieco: chiedendo il regime change in Russia, ha fornito a Putin una chiave di vittoria. Se gli Usa non riusciranno a “cacciare il dittatore”, avrà in tasca una vittoria
- all’Arci di Reggio Emilia un gruppo di cantanti inneggia alle Br e all’omicidio di Aldo Moro. La notizia è di ieri. Ma oggi la cosa incredibile è che nessuno dei grandi giornali è riuscito a trovargli un posticino di rilievo nelle pagine. Patetico
- Enrico Letta: nelle tv di nessun altro Paese “si discute come da noi" e si fanno interviste al ministro Lavrov. Per fortuna, aggiungo io, che almeno noi italiani siamo in grado di ospitare un ministro degli esteri e posizioni discordanti. Per Letta si vede che c’è spazio per un solo ritornello: il suo
- interessante intervista a Formigli. Domanda: Enrico Mentana dice che lui i filo-Putin non li invita. Risposta: “Cristiane Amanpour ha intervistato Peskov, il portavoce di Putin, e mi pare che Mentana l’abbia mandata in onda. Io in trasmissione inviterei anche Putin”. Quando si scannano tra loro mi fanno godere. E stavolta Chicco ne esce umuliato
- che il Copasir, ente parlamentare che controlla i servizi segreti, voglia mettere sotto i riflettori le ospitate della Rai spiega chiaramente perché siamo agli ultimi posti delle inutili classifiche sulla libertà di stampa
- nelle città il Pd punta sulle donne: “Vogliamo un partito femminista”, urlano alla stampa. Poi però scopri che alle elezioni di giugno presenteranno solo 9 candidate donna su 26. Senso della vergogna ne abbiamo?
- il giorno in cui mi accuseranno di essere servo di non so quale politico, o di fare domande accomodanti al Lavrov di turno, ricordatemi di leggere questo passaggio del pezzo-marchetta di Repubblica sulle candidate donne nel Pd: “(...) annuncia Letta con un sorriso largo così” (così quanto?), “schiudendo le porte del Nazareno” (manco fosse Cristo) “alle donne che, con sprezzo del pericolo, hanno deciso di tentare l’impresa”. E quale sarebbe “l’impresa” che dovrebbe richiedere “sprezzo del pericolo”? Cercare di vincere le elezioni in città governate dal centrodestra. “Sprezzo del pericolo”, capito? E che gli fanno alle elezioni, le fucilano? Maddai
- con la Raggi al Campidoglio c’erano i cinghiali per Roma. Ora con Gualtieri ci sono i cinghiali e hanno la peste suina. In effetti, stiamo facendo passi in avanti
- Putin chiede scusa a Israele per le parole di Lavrov. Con lo Zar come la dici, sbagli: povero ministro
- con l’embargo al petrolio russo, dice il ministro tedesco, Berlino e un pezzo di Germania orientale resterà per qualche tempo senza benzina. Esatto: non ne avrà abbastanza per tutti. Così, lo dico a chi crede che basti una dichiarazione per mostrarsi solidali con Kiev. Parliamo della vita delle gente, del lavoro, delle industrie. Caput?
- stamattina foto di Provenzano, numero due del Pd, fianco a fianco con l’ex presidente del Brasile Lula. Virgolettato: “Noi e la sinistra brasiliana insieme per fermare l’onda dei populisti”. Non passano manco dieci ore Lula se ne esce con questa frase qua: “Putin e Zelensky sono entrambi responsabili della guerra in Ucraina”. Cioè la stessa tesi che per il Pd suona come una bestemmia: non so voi, ma io mi sto sbellicando dal ridere. Caro Provenzano, buona alleanza con la sinistra “putinista” sudamericana
- sulla libertà di stampa, vorrei far notare che oggi il NYT ha scritto che gli Usa hanno aiutato gli ucraini a uccidere i generali russi.
Scoop atomico, che rischia di coinvolgere gli Stati Uniti in un conflitto diretto con la Russia. Beh, la Casa Bianca ha commentato accusando i giornalisti di essere “irresponsabili”. Avrebbero cioè dovuto tenere nascosta la cosa?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.