Non riescono a darsi pace i genitori del bimbo morto dopo due giorni dalla nascita all’interno dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Un dramma che pochi giorni fa ha sconvolto una coppia della provincia che sta cercando di capire cosa sia successo all’interno della struttura ospedaliera. Nessuna risposta ancora alle tante domande che affliggono la famiglia del bambino e il mistero non lascia intravedere ancora uno spiraglio sui chiarimenti.
Il fatto è accaduto nella settimana che si è appena conclusa. La partoriente, una donna di 33 anni, aveva portato avanti la gravidanza fino al nono mese. Tutto era andato bene fino a quel momento. Le condizioni della donna erano buone e, dai controlli periodici eseguiti, anche lo stato del bambino appariva abbastanza rassicurante. Non c’erano mai stati dei problemi e nulla mai avrebbe fatto pensare a quello che sarebbe accaduto più in avanti. Si aspettava solamente la lieta notizia unitamente alla gioia di conoscere il volto del nascituro dopo tanta attesa.
La 33enne era stata ricoverata martedì scorso all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca perché le si erano rotte le acque. Fin lì tutto era rientrato nella normalità. Dopo i primi controlli eseguiti in reparto i ginecologi hanno disposto un parto cesareo d’urgenza dal quale è venuto alla luce il bimbo. Anche in questo caso tutto era andato bene: mamma e figlio erano in buone condizioni per la gioia di papà e di tutti gli altri familiari recatisi in ospedale come accade in questi casi.
Poco dopo sono sorti i primi problemi. A quanto pare il bambino avrebbe avuto la gamba sinistra tumefatta. Nessuno è riuscito a dare spiegazioni in merito a quello che avrebbe potuto determinare questo grave inconveniente. Dunque per risalire alla causa attraverso degli accertamenti specifici, il neonato è stato trasferito con l’elisoccorso del 118 al San Giovanni di Dio di Agrigento.
Una volta ricoverato all’Utin, sono iniziate le visite e le analisi del caso ma, dopo un giorno e mezzo, il neonato è venuto a mancare. Una tragedia per la coppia che ha denunciato la vicenda con l’intendo di risalire ai responsabili della morte del loro bambino.
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta e la polizia di Stato ha sequestrato le cartelle cliniche della partoriente e del bambino. Anche l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana ha disposto delle azioni ispettive per fare emergere la verità. Entrambe le strutture ospedaliere coinvolte nella vicenda verranno sottoposte ad ispezione.
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