Un figlio morto a soli sette giorni di vita e un mistero che affiora dopo 42 anni dalla sua morte. Ciò che resta è solamente il dolore di una madre, Lydia Reid, una 69enne scozzese che ora chiede "un funerale cristiano e dignitoso per mio figlio: chiedo giustizia, qualcuno deve ridarmi il suo corpicino".
Il corpo trafugato
Il figlio della donna, Gary, è morto dopo una sola settimana di vita nell'ospedale pediatrico di Edimburgo. Dopo uno scandalo esploso qualche tempo dopo, con al centro il servizio sanitario nazionale il quale ammetteva la trafugazone di organi e tessuti su oltre 6000 pazienti (tra cui moltissimi bambini), a Lydia è venuo il sospetto che il corpo del figlio, tumulato dopo la morte, non fosse stato sepolto.
Così ha avviato una lunga battaglia legale culminata con la riesumazione del bimbo. Peccato che all'interno della bara ci fossero solo i vestiti del bimbo, una croce e una targhetta con il nome. "Nel mio caso hanno rubato l'intero corpo, è così evidente ma la polizia non ha ancora indagato su nulla - ha detto la donna -. Mi hanno chiesto di consegnare ciò che resta dentro quella bara, ma io rivoglio il corpo di mio figlio. Dicono che nessuno è imputabile dal momento che le persone che lavoravano in quell'obitorio, all'epoca, sono tutte morte".
Ora la mamma del bimbo chiede verità e giustizia. Secondo una perizia del medico legale all'interno della bara non vi sono tracce di resti umani. Nessuna traccia della presenza di un corpo umano. La polizia nel frattempo ha richiesto alla donna il contenuto della bara per accertare la presenza o meno di dna.
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