Saman Abbas è stata uccisa perché si era opposta al matrimonio concordato e invece voleva stare con un’altro ragazzo di cui era innamorata? È l’ipotesi di cui si è parlato spesso fin da quando è stato reso noto che la 18enne pakistana era scomparsa da Novellara lo scorso 30 aprile. Ma forse c’è dell’altro.
Diversi approfondimenti in tv e sulla stampa hanno sottolineato in queste settimane come non esista un’opinione univoca su ciò che l’Islam preveda per una donna che si oppone al matrimonio combinato - provocando a volte una reazione dei genitori che lo fanno quindi diventare matrimonio forzato. Se il Corano non dice che una donna disobbediente debba essere uccisa, è anche vero che in alcune comunità persistono delle posizioni estremiste e fortemente patriarcali: la famiglia di Saman potrebbe far parte di una di queste comunità?
È l’interrogativo che ci si è posti nella puntata di ieri sera di “Quarto grado”, dove sono stati ripercorsi gli ultimi giorni noti della giovane pakistana. Saman aveva lasciato la comunità l’11 aprile, mentre dal 20 fece ritorno nella casa abitata dai genitori e dal fratello a Novellara. Dall’11 al 20 aprile pare invece che sia stata con il fidanzato che amava, prima a Roma e poi nel frusinate, dove questi lavorava. Le domande sollevate in trasmissione sono fondamentali per immaginare cosa possa essere accaduto: Saman ha raccontato ai genitori con chi era stata in quei giorni, dato che i parenti osteggiavano quella relazione? E soprattutto: tra i due ragazzi ci sono stati rapporti sessuali, che sono effettivamente haram, proibiti?
Il fratello di Saman ha confermato oggi l’assassinio della sorella per mano dello zio. Ha detto che, dopo il ritorno dello zio la notte del 30 aprile, i genitori “si colpivano con i pugni in testa”. Attualmente i genitori hanno detto al ragazzo di restare in comunità finché loro rimangono in Pakistan, ma un cugino gli aveva proposto di fuggire. “Ho mandato un messaggio a mio cugino - ha raccontato il fratellino della 18enne - per chiedere dov’era il corpo di Saman, ma mi ha bloccato”.
L’inviato di “Quarto grado” ha ascoltato telefonicamente un amico del padre Shamar Abbas, che dice di averlo incontrato una ventina di giorni fa ma poi non più. Ha anche intervistato degli uomini in strada in Pakistan, che hanno affermato come una donna disobbediente debba essere uccisa.
Intanto, dai profili social della famiglia Abbas, spuntano delle foto inquietanti di uomini armati di tutto punto. E un interrogativo resta senza risposta: perché non viene spiccato un mandato d’arresto internazionale nei confronti dei genitori di Saman?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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