Non si trova ancora il corpo di Saman Abbas, sulla cui vicenda pesa la presunzione di omicidio e occultamento di cadavere da parte della famiglia. Ma intanto si aggiungono nuovi tasselli alla vicenda, tasselli che rispondono a un interrogativo fondamentale: perché Saman era tornata a casa?
La risposta è in una trappola ordita proprio dalla madre della giovane, che le aveva inviato un sms, come riporta La Gazzetta di Reggio. I genitori, pakistani che vivevano e lavoravano a Novellara, volevano costringere Saman, che aveva intrecciato una relazione in Italia con un coetaneo, a un matrimonio combinato in Pakistan, con un parente di 10 anni più vecchio. La 18enne si era opposta, chiedendo aiuto ai servizi sociali, che l’avevano collocata in una comunità protetta. Accadeva a dicembre 2020, quando ancora Saman era minorenne: i genitori avevano anche acquistato i biglietti aerei alla volta del Paese natale.
Ma alla fine di aprile Saman si era allontanata volontariamente dalla comunità e aveva fatto ritorno a casa, si è detto per recuperare dei documenti che i genitori le avrebbero sequestrato, e che le avrebbero consentito di continuare gli studi come desiderava. Ma c’è anche dell’altro. La GdR spiega infatti che Saman sarebbe stata raggiunta da un sms della madre Nazia Shaheen, che recitava: “Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu”.
Saman risulta scomparsa dal 4 maggio, giorno in cui il fidanzato avrebbe allertato l’avvocato della comunità in cui era la giovane. Tuttavia l’ultimo avvistamento risale al 30 aprile, quando delle telecamere di sicurezza l’hanno inquadrata mentre viene scortata in campagna dai genitori. Il fratello ha raccontato che Saman sia stata uccisa dallo zio proprio perché aveva rifiutato di obbedire e acconsentire alle nozze combinate.
Attualmente, come riporta LaPresse, la procura ha scritto 5 persone nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio. Gli indagati sono i genitori della giovane, Nizia e Shamar Abbas, lo zio (e quindi fratello del padre) Danish Hasnain, i cugini Nomanulhaq e Ikram Ijaz. Quest’ultimo è stato fermato e arrestato in Francia mentre cercava di riparare in Spagna insieme al fratello di Saman.
Ijaz è nel carcere di Reggio Emilia e ha chiesto di parlare con il pubblico ministero per spiegare perché aveva lasciato l’Italia. Ha anche ribadito la propria estraneità alla vicenda che vede come protagonista la giovane Saman, per la quale da subito si è temuto il peggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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