Il servizio de Le Iene di Matteo Viviani sulla Blue whale ha messo nell'occhio del ciclone un folle "gioco" nato in Russia che ormai da qualche mese è arrivato anche in Francia, Gran Bretagna e Brasile.
50 giorni, 50 regole e alla fine solo la morte. Un macabro rituale che sta allarmando i genitori di tutto il mondo. Ma proprio grazie al servizio de Le Iene con la testimonianza di due mamme che hanno perso con la Blue whale le loro figlie e qualche consiglio che abbiamo trovato nei blog specifici sul tema, è possibile scoprire se i nostri figli sono entrati in questo vortice mortale.
Ma come è nato il Blue whale?
Questo "gioco" è stato inventato da alcuni curatori che hanno trovato negli adolescenti tra i 9 e i 17 anni un'ottima preda. La prima volta che si è sentito parlare del Blue whale è stato con la morte di Irina Polyncova, una ragazza russa di soli 16 anni. Per lei, i curatori hanno voluto una morte sui generis: sdraiata sui binari e il treno l'ha decapitata. Irina ha obbedito e per chi inizia il gioco lei è un'eroina.
Parliamo di morte sui generis perché il "gioco" prevede un altro tipo di morte. I ragazzi, infatti, devono buttarsi giù dal palazzo più alto della loro città.
Come dimostra il servizio de Le Iene, la morte di Irina Polyncova è stata documentata con foto e video. Così tutte le vittime di questo macabro "gioco" possono osannarla nella sua folle impresa.
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