Bologna, un contatto in aeroporto per l'attentatore di London Bridge

Gli inquirenti trovano il contatto di un dipendente dello scalo felsineo nei dispositivi elettronici di uno degli attentatori a London Bridge dello scorso 4 giugno

Bologna, un contatto in aeroporto per l'attentatore di London Bridge

Emerge un nuovo particolare inquietante sull'attentato che il 4 giugno scorso ha insanguinato il London Bridge facendo 8 morti e decine di feriti. Un particolare che, ancora una volta, porta dritti al nostro Paese.

Già sapevamo che uno degli attentatori, il marocchino con madre italiana Youssef Zaghba, era transitato diverse volte per l'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, prima per recarsi in Turchia e quindi anche per raggiungere l'Inghilterra. Sapevamo che era stato segnalato alle autorità, denunciato per terrorismo internazionale e quindi prosciolto perché non considerato così pericoloso.

Oggi però Franco Bechis su Libero rivela come gli inquirenti, setacciando il telefono, il computer e l'Ipad di Zaghba abbiano trovato il contatto di un dipendente dello scalo aeroportuale felsineo.

Un ragazzo italiano di origine marocchina sui vent'anni, attenzionato dalle autorità ma non (ancora) inserito nel registro degli indagati.

Se confermata, la notizia rappresenterebbe un'altra conferma dell'esistenza di una rete di contatti estremisti pronti ad aiutare eventuali soggetti radicalizzati decisi a colpire.

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