Il campo estivo? Si fa in moschea. Sì, perché il Centro Islamico di Bologna ha organizzato un campo estivo riservato ai bambini italiani musulmani nella moschea An-Nur di via Pallavicini
"Dai 6 ai 10 anni: aiuto compiti, educazione islamica e divertimento", recita la locandina che pubblicizza l'iniziativa creata ad hoc sulle "esigenze di genitori lavoratori musulmani che non sanno come organizzare il tempo libero dei figli nelle lunghe vacanze estive dalla scuola", così come spiegato dal’ideatrice Rasmea Salah, vicepresidente del Centro, al Corriere di Bologna.
Centro Culturale Islamico, il Cib, guidato da Yassine Lafram, nonché presidente nazionale dell'Ucoii, Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia
Si tratta di un progetto-pilota (primo assoluto in Italia) per il quale sono già state aperte le iscrizioni per il periodo dal 17 al 28 giugno, ma non è escluso che l'esperienza possa proseguire in caso di partecipazione e affluenza. "I campi estivi normali sono troppo costosi e di solito i bambini si trovano in ambienti cattolici, laici o atei. Per questo abbiamo pensato a un campo estivo che sia abbastanza economico e con attività islamiche", ha spiegato ancora al Corriere felsineo Rasmea Salah, che infine chiosa così: "Così come esiste per i bambini cattolici e ci sono attività organizzate dalla Curia o gli scout, anche noi abbiamo bisogno di insegnare i principi dell’Islam ai nostri bambini che durante l’anno sono molto impegnati a scuola".
Il parere della Curia bolognese
Il vicario generale del vescovo Matteo Maria Zuppi, monsignor Giovanni Silvagni, ha così commentato il tutto: "Come diocesi organizziamo Estate Ragazzi che, essendo una sorta di prosecuzione dell’attività parrocchiale, prevede qualche momento di preghiera e riflessione. Ma per fare una partita a pallone non serve essere cattolici; Estate Ragazzi è frequentata anche da moltissimi bimbi di altre confessioni o di nessuna confessione. Siamo davvero aperti a tutti senza preclusioni. Poi capisco che si senta il bisogno di fare educazione alla fede nel proprio ambito, ma questo non compromette nulla".
Lega e Forza Italia protestano
Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia, critica aspramente l'iniziativa del Cib: "Si inizia coi campi scuola islamici, si finisce con le scuole islamiche. E perché? Perché le scuole laiche non vanno bene per loro. Alla faccia della laicità dello Stato. Per non parlare delle scuole cattoliche che non vanno bene perché troppo cattoliche. Ma non dovevano integrarsi? Non dovevamo operare per abbattere muri e distinzioni? Ecco come usano la nostra 'tolleranza'. Già sento i sinistrati dire che è una cosa bellissima. Sveglia Bologna, prima che sia troppo tardi! Questa città l’abbiamo creata noi e prima di noi i nostri padri e i nostri nonni".
E all'onorevole azzurro fa eco Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega, che parla di "passo indietro sull’integrazione" e di "passo indietro sull’integrazione" , che, sempre secondo l'esponente del Carroccio, "contribuisce ad alimentare le tendenze ad autoghettizzarsi tipiche di alcune comunità come quella islamica, rallentando o invertendo il percorso d’integrazione eventualmente in atto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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