La gelosia nei confronti della sua fidanzata era diventata una vera e propria ossessione. E i suoi atteggiamenti si erano fatti così insistenti e minacciosi da spingere la ragazza, una studentessa maggiorenne, a non mangiare più, perdendo circa 20 chili. In poche settimane, la giovane, finita nell'incubo dell'anoressia, aveva raggiunto un peso preoccupante e così, verso la fine di gennaio, ha preso la decisione di denunciare il ragazzo, un muratore di 21 anni. È accaduto a Crevalcore, in provincia di Bologna.
Le accuse al giovane
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza sarebbe riuscita a salvarsi proprio dopo essersi rivolta ai carabinieri della località emiliana, che hanno subito avviato le indagini e denunciato il muratore per atti persecutori e minaccia aggravata. In base a quanto riportato da Il resto del Carlino, il giovane avrebbe precedenti di polizia, e in questo caso è finito nei guai per aver procurato alla fidanzata un gravissimo stato di ansia, la quale aveva deciso di interrompere la loro complicata relazione sentimentale.
Le aggressioni alla fidanzata
In base a quanto ricostruito, il muratore 21enne, colto da uno dei suoi numerosi attimi di gelosia, mentre si trovava a casa della studentessa, le avrebbe sfondato la porta della camera, dove la giovane si era rinchiusa per mettersi al riparo dalle sue aggressioni e dalle sue minacce di morte. Secondo quanto riportato dal quotidiano, in qualche circostanza, il giovane avrebbe aggredito la ragazza con l'ausilio di una pistola.
Il ritrovamento della pistola
Questa mattina, infatti, i militari di Crevalcore, durante una perquisizione nell'abitazione del 21enne, delegata dalla procura di Bologna dopo la denuncia della ragazza, avrebbero trovato l'arma ad aria compressa, priva del tappo rosso, e uno smartphone che il giovane muratore aveva utilizzato per inviare messaggi con minacce di morte alla studentessa con cui aveva la relazione e che aveva scelto di lasciarlo.
Lo stalking
Il reato per cui è stato denunciato il muratore bolognese 21enne rientra in quello di stalking, che consiste in un insieme di condotte persecutorie ripetute nel tempo, come telefonate moleste, pedinamenti, minacce, che provocano un danno alla vittima incidendo sulle sue abitudini di vita oppure generando un grave stato di ansia o di paura. O, ancora, creando il timore per la propria incolumità o per quella di una persona cara.
Il reato di stalking è entrato a far parte dell'ordinamento penale italiano che ha introdotto, appunto, il reato di "atti persecutori", il quale punisce chiunque "con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia". Come è accaduto alla giovane studentessa di Bologna.
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