Caos all'open day: ressa e tensioni per il vaccino. "Uno schifo"

Davanti all'hub della Fiera, alle 6 di stamani, erano in migliaia in fila per farsi somministrare la dose unica del vaccino J&J. Calca e momenti di tensione a causa della disorganizzazione generale e un esponente Pd critica il collega sindaco

Caos all'open day: ressa e tensioni per il vaccino. "Uno schifo"

A Bologna è scattato l'open day del vaccino e l'hub in zona Fiera è stato letteralmente preso d'assalto. Alle 6 di questa mattina, 2 giugno, le 1200 dosi di vaccino Johnson & Johnson messe a disposizione dall'Asl territoriale erano già state tutte prenotate. La lunga coda di adulti e giovanissimi - pronti a farsi somministrare il vaccino in un'unica dose - arrivava fin fuori dai cancelli dell'area. E non sono mancati momenti di tensione tra le persone in coda da ore per la scarsa organizzazione delle autorità locali. "Attacchi di panico, persone che piangevano, gente caduta. Sempre più ammassati alla porta", ha raccontato Andrea Gurioli, esponente del Pd, in fila insieme ad altre centinaia di persone.

Migliaia di bolognesi hanno messo la sveglia molto presto per cercare di accaparrarsi una delle dosi "free", che l'Usl bolognese aveva messo a disposizione, senza prenotazione e senza limiti di età, per l'open day dell'Emilia Romagna. Ma i sanitari non si aspettavano certo una risposta in massa. Invece i cittadini si sono messi in coda fin dalla sera precedente, davanti ai cancelli del polo fieristico bolognese, per essere tra i primi a ricevere la propria dose. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, in centinaia avrebbero violato il coprifuoco accampandosi con sedie e teli davanti ai cancelli dell'hub di Bologna per non perdere il posto.

E questa mattina, poco dopo le sei, erano in migliaia in fila davanti alle porte dell'hub. Un numero sette volte superiore al quantitativo di dosi messe a disposizione dall'Usl, ha riferito il portavoce della Croce Rossa locale. A sorprendere è stata soprattutto la massiccia presenza di ragazzi e giovanissimi disposti a fare ore di coda, anche sotto il sole, per immunizzarsi con un'unica dose di vaccino senza prenotazione. Nelle lunghe ore di attesa non sono mancate le tensioni, qualche litigio tra imbucati e persone che hanno provato a saltare la fila. Il tutto senza un adeguato controllo da parte di istituzioni e autorità che sarebbero arrivate solo in mattinata. A gestire l'ordine di arrivo ci hanno pensato i primi cinquecento cittadini in fila, che si sono organizzati autonomamente con un foglio per stilare la lista dei primi arrivati.

Scoppia la polemica per la disorganizzazione sull'open day vaccino

Solo in tarda mattinata la ressa, che aveva scatenato qualche tensione, è stata regolamentata in una fila unica, lunga quasi un chilometro, grazie all'intervento delle forze dell'ordine, che hanno transennato piazza della Costituzione. La disorganizzazione del comune di Bologna ha travolto il sindaco Merola, che si è scusato per l'accaduto annunciando l'arrivo in giornata di ulteriori 1200 dosi. Ma intanto la polemica si è infiammata. In fila, per ricevere la sua dose free c'erano anche politici locali che hanno lamentato per primi la disorganizzazione generale.

"È una pagina questa dell'open day che sicuramente non rende giustizia all'Emilia-Romagna - ha commentato la consigliera regionale e capogruppo di Forza Italia in assemblea legislativa Valentina Castaldini - e all'idea di welfare che ho io e che soprattutto so che questa Regione è in grado di garantire. La mia fila inizia all'angolo di via Alfredo Calzoni. Sta aumentando e aumenterà. Accanto a me ci sono coetanei, ma tanti ragazzi più giovani e anche meno giovani. La gente che è in fila aspetta paziente perché spera di arrivare a fine serata con il certificato dell'agognata dose di vaccino contro il Coronavirus. Io da quarantenne e politica emiliano romagnola questa situazione non posso accettarla. Non posso concepire la non organizzazione per un giorno così importante. Non si può non pensare che non ci sia nessuno della protezione civile ad aiutare a gestire questa situazione, che Viale Aldo Moro non avesse previsto una ressa del genere: la gente ha voglia di tornare a vivere e nel modo più semplice e normale possibile. Evidentemente questa mattina c'è stato l'ennesimo errore di valutazione. Ne chiederò conto in commissione Sanità".

Contro il sindaco Merola - nelle stesse fila del Pd - anche il presidente del consiglio comunale di Casalecchio di Reno, Andrea Gurioli, anche lui in coda per ricevere la sua dose di vaccino. Gurioli ha affidato a Facebook un messaggio di sfogo contro la disorganizzazione all'hub di Bologna: "Sono talmente incazzato e furioso come persona, uomo e amministratore locale che non riesco a godermi il fatto di essermi vaccinato. Possibile che nessuno abbia minimamente pensato di mettere una decina di agenti, delle transenne". L'esponente Pd ha elogiato l'organizzazione dei cittadini, che avevano fatto una lista dei primi arrivati, tutto saltato con l'apertura dei cancelli: "Peccato che alle 8.00, all'apertura, quando ormai c'erano migliaia di persone, chi gestiva l'entrata si sia preso la bella idea di non usare quella lista, la risposta riportata: perché è un open day, non c'è prenotazione. Chi ha preso quella decisione mi ricorda il capitano del Titanic che aumentò la velocità. E' stato il caos". Gente caduta a terra, pianti, urla, spintoni, gente che si imbucava e le forze dell'ordine assenti, ha raccontato Gurioli inferocito sul web: "Non so fuori come siano messi, ma tutto ciò a cui ho assistito è scandaloso.

Non si possono fare le cose così, da cittadino sono schifato, da amministratore locale sono indignato. Non mi interessa se verrò criticato per questo post perché urterà sensibilità politiche della mia parte, ma io esco da una mattina allucinante. Ho lo schifo negli occhi".

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