"Forza Bravo, vieni avanti che ti porto al sicuro". Il muso triste, il pelo lungo interamente ricoperto di polvere. "Bravo", questo il suo nome, è il cane appena estratto dalle macerie di una casa distrutta nel centro di Amatrice, uno dei paesi più colpiti dal terremoto che ha investito il Centro Italia.
La zampa posteriore sinistra è ferita, Bravo cammina piano. Ad ogni passo rischia di cadere. Non un gemito. Non un urlo di dolore. Lo sguardo perso. Quando i carabinieri sono entrati nell'edificio crollato per portare in salvo i padroni, Bravo ringhiava. Ringhiava nella speranza di difendere ancora quella casa che sentiva sua. "Non mi faceva entrare - dice il militare - è un cane forte".
I suoi padroni sono stati estratti dalle macerie e trasportati in ospedale.
Bravo li cerca, il suo muso trasmette dolore. Il signore che lo porta al guinzaglio lo esorta a non fermarsi. Un carabiniere lo accarezza. "Forza Bravo, non mollare", gli dice.Ha difeso la sua casa. Forse per paura, forse per fedeltà. Con il rischio di morire.
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