Ben 18mila confezioni di olio di semi di girasole, per un totale di 23mila litri, e 234mila uova (pari a quasi 22mila chili) sono state respinte alla dogana a Brindisi perché avevano un falso marchio italiano. Le uova, inoltre, non erano certificate. Un altro colpo inferto al Made in Italy.
In realtà, olio e uova erano di provenienza bulgara. Ad accorgersi della truffa i funzionari dell’Agenzia delle dogane e la guardia di finanza. L’olio era in un camion con targa bulgara proveniente dalla Grecia. Il mezzo, condotto da un cittadino del Paese dell’est di 50 anni, era diretto in Calabria; avrebbe dovuto raggiungere la provincia di Cosenza.
Il controllo fisico della merce ha consentito di rilevare che il carico, pur essendo stato prodotto in Bulgaria, riportava sulle etichette delle bottiglie due bandiere italiane. Sulla base dei riscontri effettuati e delle evidenze investigative, le fiamme gialle ed i funzionari doganali hanno sequestrato penalmente l'intero quantitativo di olio di semi di girasole. Il conducente del mezzo è stato segnalato a piede libero all'autorità giudiziaria per aver trasportato, ai fini dell'immissione in commercio, prodotti con nomi e segni distintivi nazionali in grado di indurre in inganno il compratore sull'origine, la provenienza e la qualità del prodotto.
Sempre all'interno dell'area doganale, poi, è stato respinto il carico di uova fresche destinate ad un’azienda pugliese. Erano prive della necessaria stampigliatura idonea ad indicarne sia l'origine o provenienza che la qualità igienico sanitaria in ottemperanza alla normativa comunitaria che disciplina la sicurezza alimentare.
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