Timmy è stato ritrovato nei giorni scorsi. Il padrone non avevano sue notizie da settimane: era scappato dalla sua abitazione in un momento di disattenzione, come capita talvolta agli animali domestici. Solo che Timmy non è nè un gatto, nè un cane: è un gattopardo africano, altresì detto servàlo. E trattandosi di una specie a rischio di estinzione, dopo esser stato catturato è stato per il momento trasferito presso un centro adibito alla detenzione di animali esotici, nel quale l’animale verrà accudito sino al termine delle indagini. Una vicenda curiosa resa nota dai carabinieri forestali di Piacenza, in Emilia-Romagna, con la cattura del felino concretizzatasi nelle scorse ore.
Tutto è iniziato dalle segnalazioni di alcuni residenti del Comune di Gropparello, che avrebbero segnalato sin dallo scorso agosto alle autorità la presenza sul territorio di un animale che ricordava un gatto, ma non poteva esserlo per via della taglia "extra-large": era infatti lungo quasi un metro. Gli avvistamenti si sono fatti via via sempre più frequenti, soprattutto nelle prime ore del mattino: stando a quanto riportato dai media locali Timmy vagava in libertà per tutto il paese, spingendosi talvolta anche nei Comuni limitrofi. La sua presenza avrebbe destato peraltro una certa preoccupazione fra i cittadini più suggestionabili, anche se all'inizio i forestali di Bettola (in base alle descrizioni pervenute) pensavano potesse trattarsi di un gatto Savannah. Gli operatori hanno quindi effettuato una serie di appostamenti volto ad individuare il felino, avvalendosi anche dell’ausilio di fototrappole e di una gabbia.
Che cos'è il servàlo
Ed è stato individuato ieri nel pollaio di una casa: i carabinieri lo hanno catturato con il supporto del Cras di Niviano, con il recupero portato a compimento anche grazie ad un sonnifero. E a quel punto è emersa la verità: si trattava di un vero e proprio gattopardo, a quanto pare animale domestico di un residente. Che però non è per ora stato restituito al proprietario: il servàlo è una specie animale tutelata dalla Convenzione sul Commercio Internazionale di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (meglio conosciuta con l’acronimo inglese C.I.T.E.S.) che è stata applicata dall’allora Comunità Economica Europea con Regolamento recepito in Italia attraverso la legge 150/1992.
La detenzione di tali animali deve rispettare alcuni parametri e necessita di apposita documentazione in base alle caratteristiche degli stessi e la loro collocazione in appositi elenchi. Il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Piacenza provvederà quindi ai conseguenti accertamenti in materia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.