Il "Gratta e vinci" mette nei guai dieci consiglieri regionali della Calabria, indagati per peculato insieme ai direttori amministrativi dei gruppi consiliari. L'inchiesta, che a quanto si apprende riguarda sia consiglieri del centrosinistra che del centrodestra, prende in esame il periodo compreso tra il 2010 ed il 2012. Le indagini, condotte dai militari della Guardia di Finanza, hanno svelato un buco nei conti della Regione di più di un milione di euro. Di questi soldi si sarebbe persa ogni traccia. I finanzieri hanno passato al setaccio tutti i giustificativi di spesa, ed è proprio in questo modo che hanno scoperto che alcuni consiglieri si facevano rimborsare dalla Regione anche spese personali, in un caso perfino i biglietti del gioco a premi "Gratta e vinci".
Ma i soldi dei contribuenti andavano a coprire spese di ogni genere: le multe dei consiglieri, il caffè, viaggi all’estero, hotel, ristoranti. Al vaglio dei militari della Gdf anche spese per le rate di automobili, cambio olio e pneumatici, bollette della Tarsu e perfino le tasse da versare all’Agenzia delle Entrate. Di tutto di più.
I consiglieri indagati devono rispondere del reato di peculato, per aver stornato fondi pubblici per interessi personali.L'indagine avrebbe subito una forte accelerazione dopo l’arresto del consigliere regionale Antonio Rappoccio (Pri), che avrebbe falsificato alcuni documenti per i rimborsi spese.
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