Calano le bollette, ma aumentano i costi. È il nuovo paradosso italiano, denunciato da Adusbef e Federconsumatori. Aumenti "insostenibili" che stanno determinando pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie. Le associazioni a tutela dei consumatori hanno calcolato per quest'anno una "stangata" da 1.492 euro a famiglia determinata soprattutto dalle ricadute dell’Imu.
In termini assoluti, l’aumento più consistente rispetto al 2012 è quello della spesa per gli alimentari: +299 euro a famiglia. Ma nel carrello della spesa pesano anche detersivi e prodotti per la casa: +153 euro, secondo l’osservatorio dei consumatori. Non va molto meglio per la scuola, con rincari non solo dei libri e del materiale scolastico per i ragazzi, ma anche delle mense: in tutto 62 euro in più rispetto all’anno scorso.
Le dolenti note arrivano però dal capitolo tariffe. Se infatti, dopo le impennate dell’anno scorso, gas e luce diminuiranno rispettivamente di 41 e 5 euro (grazie soprattutto agli interventi dell’Autorità per l’energia per la riforma del settore gas e alla ridefinizione degli oneri per gli incentivi alle rinnovabili), la tariffe autostradali, quelle di treni e poste, dei professionisti e dei rifiuti registrano aumenti tutt’altro che indifferenti.
Per i trasporti ferroviari e locali, i consumatori calcolano +113 euro. Per servizi bancari, bolli e mutui +118 euro, per i pedaggi autostradali +38 euro. Rincarano di 31 euro anche le tariffe aeroportuali mentre, in attesa di una riforma della Tares, la tariffa rifiuti aumenta di 49 euro. Anche le tariffe professionali e artigianali registreranno una stangata di 181 euro, così come le addizionali regionali, in aumento di 173 euro. Su tutto, spiegano le associazioni, pesa come una tegola l’Imu, le cui ricadute sono distribuite su tutti i settori. "Oltre a scongiurare nuovi aumenti - commentano i presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e di Adusbef, Elio Lannutti - è ora che il 538em;">Governo si dia da fare concretamente per un serio piano di rilancio economico, in grado di avviare una ripresa della domanda di mercato e degli investimenti per il lavoro e l’occupazione".
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