Calderoli: "In corso una guerra, sono pronto a combattere"

Il senatore: "Per anni sono stato nel mirino dei terroristi islamici per la "colpa" di aver denunciato con una maglietta i rischi del fanatismo religioso"

Calderoli: "In corso una guerra, sono pronto a combattere"

"Per anni sono stato nel mirino dei terroristi islamici per la "colpa" di aver denunciato con una maglietta i rischi del fanatismo religioso. Dopo la strage di Parigi, per la mia sicurezza, mi è stato vivamente consigliato di tenere un profilo basso sulla vicenda". A dirlo è Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, in merito all'assalto alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo. "È in corso una guerra e io come allora mi arruolo come volontario per combatterla, costi quel che costi, non solo con le parole, ma anche con i fatti".

538em;">Il leghista poi aggiunge: "Obbedisco, terrò un profilo basso e continuerò a farlo, ma l'affermazione di Stéphane Charbonnier, direttore del giornale Charlie Hebdo massacrato ieri a Parigi "non ho paura delle rappresaglie, preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio" oggi la faccio mia".

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