Call center, lavoratori pagati solo per i minuti effettivi

Il nuovo contratto di lavoro per i call center permette che un'azienda calcoli soltanto l'ora produttiva, ossia la somma di tempo di reale conversazione che un lavoratore effettua

Call center, lavoratori pagati solo per i minuti effettivi

Fatta la legge, trovato l’inganno. Non si ferma lo sfruttamento nei call center, nonostante il nuovo contratto collettivo nazionale preveda una paga oraria da 6 euro e 51 centesimi lordi all'ora.

Il pagamento non avviene più a ore ma a 'ore produttive', cioè in base alla percentuale di parlato, di attesa, di compilazione moduli dopo la chiamata e chi eccede con i silenzi si vede lo stipendio decurtato. A denunciarlo è l’edizione locale di Repubblica che ha visitato 'azienda FlipCall di Bitritto, alle porte di Bari. La FlipCall è una multinazionale importante, nata nel 2011 e specializzata in servizi outbound (con chiamate in uscita). Tra i suoi clienti vi sono importanti società di telefonia, energia, gas e i contratti cambiano a seconda delle commesse. Ma a scandalizzare è questo "meccanismo illegale", tuonano i sindacalisti della Slc Cgil che hanno accompagnato i lavoratori pugliesi della Tim a protestare in corteo a Roma e Milano.

"Il diavolo si nasconde nei dettagli", ammette un impiegato mentre mostra il contratto. Nell’allegato relativo ai compensi si legge che:"Il forfettario lordo è di 6 euro e 51 centesimi per ogni ora produttiva". I minuti vengono misurati dai sistemi informatici e divisi in quattro stati: in conversazione, in composizione, post chiamata e pausa (obbligatoria per legge). In sintesi un'ora produttiva è la somma di tempo di reale conversazione, pausa, una percentuale massima del 10 per cento di post chiamata e una di attesa, non superiore al 20 per cento del totale. Fortuna che esistono le premialità per i risultati raggiunti.

"In buona sostanza prima guadagnavamo circa cinque euro all'ora, a prescindere da come erano impiegati i 60 minuti - semplificano i videoterminalisti - Da febbraio, invece, dobbiamo garantire di parlare con i clienti almeno il 60-70 per cento dell'ora, altrimenti ci tolgono una parte dello stipendio. Ed è per questo che tanti colleghi cercano a ogni costo di rimanere al telefono con gli utenti, anche senza averne necessità".

Il coordinatore regionale Slc, Rocco Rossini denuncia l’esistenza di aziende che usano delle bandierine per segnalare il

traffico ai bagni alle retribuzioni di un euro a ora."Qualcuno viene pagato in base ai secondi secchi di conversazione, controllati da cronometro - ricorda Rossini - Siamo ormai allo sfruttamento selvaggio".

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