Dopo aver cantato per mesi da solista, spesso facendo da contraltare ad alcuni suoi colleghi, ora Matteo Bassetti si è ritrovato in sintonia coi Maneskin. A pochi giorni dal mega concerto romano del popolare gruppo rock, l'infettivologo ha biasimato i pareri di chi vorrebbe vietare quell'evento per il timore di un boom dei contagi da Covid. Sì, perché allo Stadio Olimpico si raduneranno circa 70mila persone per ascoltare la band e la paura di alcuni virologi è che il raduno possa trasformarsi in un detonatore per il virus. Alla luce dell'attuale situazione epidemiologica, l'opinione del primario ligure è differente. Meno drastica.
"Ecco ci risiamo. Pronti a puntare il dito contro i giovani", ha lamentato stamani sui social Bassetti, riferendosi a quanti avevano chiesto un divieto o un rinvio per il concertone. "Non credo che sia possibile rinviare i concerti, c'è una super circolazione e diffusione di questa variante che fortunatamente, grazie alla grandissima campagna vaccinale che abbiamo fatto, non sta producendo un impatto clinico significativo", ha aggiunto il professore. Poi il ragionamento: "È chiaro che sarebbe meglio che le persone che vanno al concerto si mettessero la mascherina, ma naturalmente diventa difficile con 35, 37, 40 gradi. Chi va in genere al concerto dei Maneskin? Nonni 80enni o zie centenarie? Ci vanno i giovani che dovrebbero fare attenzione e proteggersi, ma che se si contagiano hanno forme molto leggere che durano 2-3 giorni".
Sempre sui social, poi, il primario di malattie infettive al San Martino di Genova ha ribadito la sua convinzione che sia necessario cambiare la comunicazione sugli anziani e sui fragili perché avrebbero interpretato male il messaggio sulle mascherine. "Levare l'obbligo non equivale all'obbligo di non utilizzarla. L'altro giorno mi trovavo in un aeroporto e la cosa paradossale è che vedevo persone anche molto giovani con la mascherina e persone con i capelli bianchi a volto scoperto", ha osservato Bassetti, definendo "senza senso" la richiesta di rinviare i concerti. Un parere condiviso nella sostanza anche dal sottosegretario alla Salute Pierpalo Sileri. "Vietare completamente un evento non è nell’ordine delle cose oggi", ha spiegato l'esponente di governo a Radio Cusano Campus.
Da parte sua, Bassetti ha poi concluso con un'ulteriore valutazione: "Questa variante circola in maniera piuttosto ampia e sta contribuendo anche alla crescita dell'immunità naturale, cosa che ci aiuterà a prepararci all'inverno, un evento all'aperto ovviamente prevede che le persone stiamo vicine ma certamente non è diverso da un aperitivo sul lungomare o sui Navigli". Infine la nota polemica: "Uno potrebbe chiedersi perché dire no al concerto dei Maneskin e invece sì a una partita di calcio o a un comizio elettorale".
Sul tema è intervenuto nelle scorse ore anche il virologo Roberto Burioni. "Sento grande fermento riguardo a un concerto che si dovrebbe tenere o non tenere.
Non entro mai nelle decisioni politiche, ma ricordo a tutti che ci sono dati scientifici al riguardo che potrebbe essere utile considerare", ha commentato il professore, postando i risultati di uno studio condotto in Spagna dal quale emergeva l'associazione tra mascherine, vaccinazioni e bassi contagi proprio in occasione di alcuni eventi pubblici affollati.Sento grande fermento riguardo a un concerto che si dovrebbe tenere o non tenere. Non entro MAI nelle decisioni politiche, ma ricordo a tutti che ci sono dati scientifici al riguardo che potrebbe essere utile
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) July 7, 2022
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