La morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha lati ancora oscuri. L'autospia di ieri sera, però, ha dimostrato chiaramente che il militare è morto dissanguato: 11 coltellate lo hanno ammazzato. Non otto come si credeva all'inizio. Finnegan Lee Elder lo ha ucciso con un coltello dal modello molto simile a uno militare e con una lama lunga una 20ina di centimetri. E ora prorpio su quel coltello si punta l'attenzione. Il complice di Elder, infatti, continua a sostenere che non sapeva che l'amico avesse con sé quel coltello. Anche se dopo l'omicidio lo hanno nascosto insieme nel controsoffitto dell'hotel. Qualcosa non torna in questa storia. Ma non è tutto, perché quel coltello il 19enne lo avrebbe portato con sé in valigia. Si sarebbe, quindi, fatto tutto il viaggio in valigia per poi essere sfoderato per ammazzare. Perché portarsi dietro un coltello per un viaggio in Italia?
Ma la ricostruzione di questa vicenda è davvero inquietante. Elder, infatti, ha ucciso il carabiniere più con un'azione da marine che da studente di 19enne. Un assalto in perfetta forma. Elder Lee - scrive il Corriere della Sera - impugna un coltello "a baionetta" che il pm Calabretta e l’aggiunto D’Elia descrivono nel decreto di fermo "per tipo certamente idoneo a cagionare grave offesa". Ma non solo. I magistrati annotano anche che "l'arma, per le sue dimensioni, non poteva non essere vista dal Natale", che - come dicevamo - continua a negare.
Sembra ormai chiaro,
quindi, che Elder abbia imbarcato in stiva il coltello alla partenza da San Francisco, in modo da aggirare i controlli. Perché se lo porta dietro? Perché Christian Gabriel Natale Hjort dice di non sapere nulla?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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