"Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall'Italia, ma anche da molte parti del mondo". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovodi Genova, celebrando la messa funebre per le vittime del crollo del ponte Morandi.
Le parole del Papa
"Papa Francesco anche ieri sera, con una telefonata affettuosa, ha voluto manifestarci la sua prossimità - ha continuato il cardinale -. In questi giorni ovunque si innalza a Dio un'onda di preghiera. Genova è nello sguardo del mondo, in un grande abbraccio di commozione, di affetto e di attesa".
La forza di Genova
"Il viadotto è crollato: esso - com'è noto - non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un'arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende: l'anima del suo popolo in questi giorni è attraversata da mille pensieri e sentimenti, ma continuerà a lottare.
Come altre volte, noi genovesi sapremo trarre dal nostro cuore il meglio, sapremo spremere quanto di buono e generoso vive in noi e che spesso resta riservato, quasi nascosto".Il cardinale Angelo Bagnasco ha citato il lavoro e la professionalità dei Vigili del Fuoco, ringraziandoli. Sono stati poi ricordati i nomi delle vittime del crollo del ponte.
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