Cesena introduce un codice antifascista per l'uso di spazi pubblici

L'amministrazione Pd di Cesena si prepara ad introdurre nuove regole per chi usa aree pubbliche o aree comunali: dovrà riconoscersi nei valori costituzionali

Cesena introduce un codice antifascista per l'uso di spazi pubblici

Un nuovo regolamento comunale creato ad hoc per mettere fuorigioco tutti i movimenti politici di ispirazione neofascista. È questa l'ultima mossa del Comune di Cesena, guidato dal piddino Paolo Lucchi dall'ormai lontano 2009.

Nell'ordine del giorno elaborato dalla giunta di centrosinistra e pronto per essere sottoposto al voto del Consiglio comunale si punta ad introdurre una norma che imponga a tutti i movimenti che intendano utilizzare sale comunali o aree pubbliche di impegnarsi a rispettare i princìpi costituzionali e democratici.

"Tale iniziativa prende le mosse da alcuni fatti di cronaca relativi a formazioni di stampo neofascista - scrive il sindaco in una lettera a tutti i consiglieri comunali - le quali, sempre più, utilizzano gli spazi pubblici loro concessi al fine di attuare una propaganda ispirata a sentimenti antidemocratici, all’odio razziale, all’omofobia, all’antisemitismo".

"La stessa Costituzione - prosegue battagliero il primo cittadino - prevede la norma transitoria che vieta ‘la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’. Il proliferare a livello globale di sigle ispirate al nazifascismo non può lasciare indifferente la nostra città che, medaglia d’argento al valor militare per il contributo dato durante la Liberazione, anche di recente è stata testimone di tristi segnali di recrudescenza fascista. Cesena non è stata immobile durante il ventennio fascista e non può esserlo nemmeno oggi."

L'episodio richiama alla mente la misura voluta dall'amministrazione di Arco, in Trentino, che pochi mesi fa aveva introdotto l'obbligo, per tutte le associazioni che volessero fare richiesta per l'utilizzo di spazi o contributi pubblici,

di sottoscrivere una dichiarazione di "valori antifascisti". Ma anche il Comune di Siena, come ha ricordato lo stesso Lucchi, ha già adottato una norma simile a quella voluta dall'amministrazione cesenate.

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