Alla fine Gianni Scarpa - divenuto famoso per essere il titolare della "spiaggia fascista" di Punta Canna, a Chioggia - ha ottenuto l'archiviazione. Il gip che stava indagando sull'ipotesi di reato di apologia di fascismo ha firmato il decreto accogliendo la proposta della procura, che circa un mese e mezzo fa avevano deciso di non chiedere il rinvio a giudizio per il proprietario dello stabilimento ispirato al Duce.
I magistrati veneziani hanno stabilito che non vi sia apologia di fascismo perché i cartelli e gli slogan affissi da Scarpa, per coloriti ed espliciti che fossero, non rappresentano un pericolo per la tenuta democratica dello Stato e non costituirebbero nemmeno un tentativo di fare proseliti alla causa fascista.
Già il procuratore capo Bruno Cerchi, motivando la richiesta di archiviazione presentata al gip a inizio ottobre, aveva spiegato che la sua decisione era stata presa in conformità alle interpretazioni della legge Scelba date a più riprese sia dalla Cassazione che dalla Corte Costituzionale.
Niente apologia di fascismo dunque e inoltre manca anche l’elemento soggettivo nei comportamenti di Scarpa finiti sotto la lente della magistratura.
Quest'estate un'inchiesta di Repubblica aveva scoperchiato un vero e proprio
caso politico nazionale, con gli esponenti di entrambi gli schieramenti politici intervenuti in materia, a favore o contro Scarpa. Che ora però non potrà più essere accusato di apologia di fascismo. Parola del tribunale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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