Non accennano a diminuire gli sbarchi di clandestini provenienti dall’Algeria nel sud della Sardegna, neppure con l’inizio della brutta stagione.
L’unica (breve) tregua era coincisa con l’ondata di maltempo che ha flagellato l’Isola nelle scorse settimane. Tuttavia, nonappena il sole ha fatto nuovamente capolino tra le nuvole, si è riproposto con disarmante puntualità quello che è un problema costante e continua, purtroppo, a restare sotto traccia e ad essere sottovalutato.
A gruppi di 15, 20, 12 algerini per volta, nel giro di un mese si possono ampiamente sforare le 100 unità, soprattutto durante i periodi più caldi. In un anno, dunque, i numeri iniziano a diventare decisamente importanti: la situazione meriterebbe di certo un urgente intervento.
I carabinieri sono intervenuti la scorsa notte a Sant’Antioco, tra Maladroxia e Cala Sapone, grazie alla segnalazione inoltrata da alcuni residenti. Si tratta di 11 cittadini di nazionalità algerina i quali, una volta raggiunta la terraferma, hanno dato alle fiamme l’imbarcazione sulla quale avevano viaggiato per tentare di scaldarsi. Il trambusto non è passato inosservato ai locali, pertanto, quando gli 11 clandestini si sono messi in marcia, sono stati subito intercettati dai militari già sulle loro tracce.
Si tratta di individui di sesso maschile in buone condizioni di salute, una frase che in modo quasi rituale si ripropone in seguito ad ognuno dei
sopra citati sbarchi. Trasferiti presso il centro di prima accoglienza di Monastir dopo le opportune visite mediche, gli africani sono stati sottoposti alle consuete operazioni di identificazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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