C'è un'importante novità sul Congresso mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo: chi si chiedeva cosa ne pensasse il Vaticano, può leggere quanto dichiarato dal segretario di Stato Pietro Parolin, che ha sottolineato di essere d'accordo sulla sostanza dell'evento. La Chiesa cattolica, insomma, prende posizione sulla discussa due giorni veronese e lo fa attraverso i virgolettati di uno degli ecclesiastici più alti in gerarchia. Non era affatto scontato.
Gli organizzatori stanno respingendo le accuse di chi usa associare le battaglie che verranno presentate durante la manifestazione a degli "oscurantismi medioevali". C'era bisogno, forse, di un riparo istituzionale. E il 'ministro degli Esteri' della Santa Sede - come si può leggere pure su Il Corriere della Sera - non si è limitato a sposare le cause, quelle sostanziali - appunto - che verranno promosse a Verona, ma ha anche preso le distanze da chi ha utilizzato l'espressione "destra degli sfigati". A essere chiamato in causa, allora, è il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, che aveva incontrato il cardinale Parolin in occasione del viaggio negli Stati Uniti, quello che aveva fatto da preludio alla campagna elettorale per le elezioni politiche. Potrebbe voler dire che quella frase, dalle parti di piazza San Pietro, non è affatto piaciuta. Di sicuro - come ha scandito Parolin - "sono parole che noi (riferito ai consacrati, ndr) non usiamo".
A Verona saranno presenti almeno tre esponenti dell'esecutivo gialloverde: i ministri Salvini, Fontana e Bussetti. Assenti del tutto, invece, i grillini di governo che - in un caso, quello del sottosegretario Stefano Buffagni - hanno pure domandato il perché del patrocinio concesso dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Il logo della discordia è rimasto impresso sul materiale e sulla home page del sito del Congresso.
CitizenGo e gli altri possono festeggiare come, tra tante personalità ostili alla due giorni, ne sia emersa una che pare invece davvero favorevole. E Parolin non è un sacerdote qualunque. Vuol dire almeno che la Chiesa guarda a Verona senza pregiudiziali di sorta.
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