Il "calo preoccupante" della copertura vaccinale rende ragionevole il decreto messo a punto da Beatrice Lorenzin che impone l'obbligo per dieci vaccini.
Lo ha spiegato la Corte Costituzionale depositando le motivazioni della sentenza con cui a novembre ha dichiarato legittimo il dl varato dal governo: "Il legislatore, intervenendo in una situazione in cui lo strumento della persuasione appariva carente sul piano della efficacia, ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni: meglio, ha riconfermato e rafforzato l'obbligo, mai formalmente abrogato, per le quattro vaccinazioni già previste dalle leggi dello Stato, e l'ha introdotto per altre sei vaccinazioni che già erano tutte offerte alla popolazione come raccomandate", scrive la Consulta rigettando le questioni sollevate dalla Regione Veneto, "Si è assistito a una flessione preoccupante delle coperture, alimentata anche dal diffondersi della convinzione che le vaccinazioni siano inutili, se non addirittura nocive, mai suffragata da evidenze scientifiche, le quali invece depongono in senso opposto".
Si è trattato, quindi, di "un intervento non irragionevole allo stato attuale delle condizioni epidemiologiche e delle conoscenze scientifiche".
Anche se "nulla esclude che, mutate le condizioni, la scelta possa essere rivalutata e riconsiderata", poiché in sede di conversione, ha "opportunamente introdotto un sistema di monitoraggio periodico che può sfociare nella cessazione della obbligatorietà di alcuni vaccini", quali l'anti-morbillo, l'anti-rosolia, l'anti-parotite e l'anti-varicella. (AGI) Oll- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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