Il convegno choc sulle Foibe, il funerale comunista e Renzi: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: gli incassi strabilianti della Pfizer, la lettera di papa Ratzinger e Conte

Il convegno choc sulle Foibe, il funerale comunista e Renzi: quindi, oggi...
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- mi immagino la faccia sghignazzante di Renzi mentre preparava stamattina il suo tweet contro Conte e il M5S. Ecco il testo: “Il professor Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle con la stessa chiarezza con cui scriveva i Dpcm: il risultato è l'esplosione del Movimento. E questa volta non c'è stato nemmeno bisogno di combatterli: hanno fatto tutto da soli #StelleCadenti”. Potrà starvi antipatico, ma oggi vince lui

- papa Ratzinger si difende come un leone dalle accuse sulle molestie arrivate dalla Germania. Parla di “svista” per giustificare un unico errore su 80 pagine di memoria (una riunione cui sosteneva di non aver partecipato) e si dice “colpito che sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo”. Sarà anziano, sarà piegato dagli anni e dalle vicissitudini, ma resta pur sempre un fine teologo e un pontefice di ferro. Leggete la sua missiva, mette i brividi

- Conte piglia sberle a destra e a sinistra. Prima Di Maio che lancia l’Opa sul M5S, poi lo stop del tribunale che ne ha abbattuto i vertici e l’ha fatto decadere, e adesso anche Grillo che lo invita (o obbliga) a “rispettare le sentenze”. Non godo per le disgrazie altrui, ma ricordo che fare il leader e il presidente del consiglio sono due mestieri diversi. Saper fare il premier non ti rende un capo partito, e viceversa. Lo ha scoperto Monti per primo, ora ci sta sbattendo la testa pure Giuseppi

- i nostri atleti del curling vincono l'oro alle olimpiadi. Ed è molto bello. Ma ancora meglio è il fatto che in questo sport a decidere quanti punti fa ogni squadra sono i giocatori stessi. Mi spiego. Immaginate il gioco delle bocce: se due "pietre" avversarie sono vicine, sono gli atleti a dire quale è più vicina al punto. Senza scannarsi. Con sportività. Solo se l'occhio inganna allora subentra un misuratore. Bellissimo

- dopo le polemiche (giuste) sul funerale con la svastica sulla bara di qualche giorno fa, mi chiedo: qualcuno dirà lo stesso per il corteo laico pieno di bandiere rosse e pugni chiusi che si è svolto oggi al Leoncavallo per Mamma Carmen?

- il rettore Tomaso Montanari organizza un convegno sulle Foibe. E voi direte: fico, s’è ravveduto dopo le polemiche di questa estate. Invece no, perché il titolo è il seguente: “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo”. E il rettore ha anche il coraggio di definirla una “iniziativa scientifica e non politica”. Si, certo, come no. È il classico ragionamento di certi intellettuali: non potendo proprio ricordare quei morti, cercano di smontarne il carattere ufficiale bollandola come ricorrenza fascista. Ma sbagliano. I morti sono morti, e chiedono un minimo di decenza. Che anche in questo caso sta mancando

- a chi chiede di sanzionare Montanari, di bloccare il convegno o di cacciarlo dall’Università, dico: non bisogna scadere nella provocazione. Siamo in un Paese libero e ognuno fa ciò che vuole. Anche organizzare un seminario che si poteva evitare. Però un'altra cosa va sottolineata: il fatto che in Italia occorra ancora difendere la memoria di una simile tragedia - solo perché considerata una ricorrenza ‘di destra’ - dimostra comunque come l’intellighenzia sinistra si consideri proprietaria della cultura e della memoria dell’intero Paese. E questo fa schifo

- si viene a sapere che nel 2021 Pfizer ha incassato circa 37 miliardi di dollari dalla vendita del vaccino anticovid. 37 miliardi, una finanziaria di grossa portata. Secondo il Guardia è stato "uno dei prodotti più lucrativi della storia dell'umanità". Grazie al prodotto da puntura, il fatturato dell’azienda è cresciuto a 81,3 miliardi e il profitto netto - fate bene attenzione - ha raggiunto quota 22 miliardi. L’anno prima si era fermato a 9,1 miliardi di euro. Bene.

Volete sapere quale è il colmo? Eccolo: che Pfizer oggi ha mandato la lettera a 130 dipendenti di Catania con la richiesta di licenziamento collettivo. Uno pensa di lavorare per l’azienda più in voga del momento e tac: ti arriva la batosta. Il mondo è un posto strano. E un po’ infame

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