Coppia acido, la vittima in aula: ​"Vita rovinata, non ci vedo quasi più"

Stefano Savi racconta in aula cosa è successo la notte dell'aggressione e di come stia perdendo la vista. Il padre: "Siamo stati catapultati in un incubo"

Coppia acido, la vittima in aula: ​"Vita rovinata, non ci vedo quasi più"

Il processo alla "coppia dell'acido" Alexander Boettcher e Martina Levato prosegue al Tribunale di Milano. Oggi era il giorno di Stefano Savi, una delle vittime della coppia. "A lanciare l'acido fu una persona più bassa di me, forse alta un metro e ottanta, ma non so dire se l'aggressore fosse uomo o donna" ha spiegato aggiungendo anche: "Dopo l'aggressione cercai di tirare un calcio e intanto la sostanza oleosa mi era entrata in parte in bocca. Non ci vedevo più, ho provato a pulirmi gli occhi con dell'erba strappata dal giardino".

Savi ha poi rievocato quella sera al pm Marcello Musso: "Erano passate le cinque del mattino e stavo rientrando a casa. Sono arrivato davanti al cancello di casa mia e sono sceso per mettere l'auto nel box, ma nel momento in cui dovevo risalire in macchina, ho visto una persona che mi lanciava del liquido" gli attimi successivi sono concitati e pieni di dolore: "Subito ho cominciato a non vedere più, sono riuscito ad arrivare in giardino dove mi sono pulito il viso".

Qui il racconto si intreccia con quello del padre Alberto Savi che racconta: "Siamo stati catapultati in un incubo. Ho visto mio figlio in condizioni disperate, con il volto completamente devastato. Ho cercato subito di calmarlo e soccorrerlo poi gli ho messo la testa sotto l'acqua per sciacquare gli occhi che gli bruciavano. Quindi l'ho trasportato in auto al Fatebenefratelli".

Le settimane e i mesi seguenti sono di dolore e lenta accettazione di quanto è successo. Stefano racconta ancora delle operazioni e degli interventi: "Sono andato al Niguarda per un consulto con il chirurgo plastico e sono stato ricoverato al centro grandi ustioni, dove sono rimasto per circa un mese da li sono iniziati i trapianti e gli interventi agli occhi.

Ora - prosegue Savi - dall'occhio destro ci vedo, poco, mentre il sinistro è completamente cieco e a novembre verrò operato ancora". Il pm ha poi chiesto di raccontare la vita dopo l'incidente e Savi si è limitato a dire: "Non vado più in discoteca, né continuerò gli studi, dal momento che non ci vedo quasi più".

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