L'epidemia di coronavirus sta cambiando. Nei Paesi più avanti rispetto a noi nel programma vaccinale, in particolare Israele e Regno Unito, si nota una riduzione dei contagi nelle fasce di età coinvolte dalle vaccinazioni ma un aumento nei bambini, come ha spiegato Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova. Ospite di 'Buongiorno' su Sky Tg24, l'esperta ha presentato un quadro non rassicurante dell'andamento epidemico, soprattutto perché per il momento non sono ancora stati rilasciati vaccini adeguati per i soggetti under 16 e le varianti si stanno rapidamente diffondendo nel nostro Paese.
"In Inghilterra e in Israele si è visto un aumento dei contagi nei bambini. Se il virus è più contagioso, è ovvio che anche i bambini che finora erano stati protetti possono essere a rischio", ha spiegato Antonella Viola, mettendo di fatto l'accento sui rischi dell'apertura delle scuole senza adeguate misure di contenimento del contagio da coronavirus. L'immunologa ha contestualizzato le sue parole soprattutto in relazione ai vaccini: "Sono preoccupata, perché non abbiamo vaccini per i bambini e fino ai 16 anni non possiamo proteggerli".
Tutti i vaccini finora messi a disposizione non sono raccomandati per le fasce di età più basse, una mancanza che per il momento non è destinata a essere colmata. Esistono già studi che dimostrano come la variante inglese abbia maggiori possibilità di diffusione tra i bambini, che poi lo portano in famiglia. Lo si può evincere anche dalla nuova fase epidemiologica italiana che si sta sviluppando a partire dal centro Italia. Nelle Marche e in Umbria, in particolare, ma anche nelle altre regioni, sono stati trovati molti casi di under 16 positivi alla variante inglese, per il momento la più diffusa nel nostro Paese. A differenza di quella sudafricana e di quella brasiliana, questa è sensibile al vaccino, che però non può essere somministrato ai bambini.
Nel suo intervento, Antonella Viola è intervenuta anche sulla questione degli anticorpi monoclonali sui quali in questi giorni si è aperto un ampio dibattito: "Sono un farmaco ancora da sperimentare. Dovrebbero essere utilizzati in trial clinici, randomizzati e controllati. Non sappiamo se effettivamente siano efficaci". Una considerazione che condivide con numerosi altri esperti come Andrea Crisanti. Proprio per questo motivo, Antonella Viola invita a "non dare false comunicazioni", anche perché è già acclarato che "sui pazienti gravi non funziona". Per questo motivo l'immunologa dell'università di Padova spiega che "non è la via per la salvezza e non lo può essere, perché funziona per prevenire i casi gravi . Non possiamo usare un farmaco così costoso e difficile da utilizzare su tutte le persone che si ammalano".
E sulla possibilità di entrare nella squadra di governo di Mario Draghi, Antonella Viola
preferisce percorrere la strada della diplomazia: "Su questo non mi esprimo. Ho i miei progetti su cui sto lavorando, poi se ci fosse da dare una mano potrei darla. In che forma e in modo è tutto da valutare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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