Coronavirus, in totale 76 contagiati in Italia

Sono 64 le persone positive al Covid-19. Dopo la morte del 78enne veneto, una donna di Casalpusterlengo è deceduta

Coronavirus, in totale 76 contagiati in Italia

I casi di contagio di Covid-19 continuano ad aumentare ora dopo ora. Al momento sono state contagiate 76 persone. La maggior parte di queste so trovano nel Nord Italia: 54 sono in Lombardia, 17 in Veneto, una in Piemonte e due in Emilia Romagna. Altre due poi sono state contate nel Lazio. E oggi il coronavirus è arrivato anche nelle grandi città come Milano e Torino.

La prima vittima

Questa notte c'è stata la prima vittima, si tratta di Adriano Trevisan, pensionato di Vo' Euganeo (Padova) già ricoverato da 15 giorni nel reparto malattie infettive all’ospedale di Schiavonia (Padova). Il 78enne era risultato positivo al coronavirus insieme a un altro uomo di 67 anni che frequentava il suo stesso bar del paese. I due, inizialmente, erano stati ricoverati in ospedale per un'infezione polmonare. Adesso, in attesa dei riscontri del secondo test effettuato nelle prossime ore dall'Istituto Spallanzani di Roma, si stanno ricostruendo tutti i loro spostamenti. Non è ancora chiaro come i due possano aver contratto il virus.

La seconda vittima

E dopo il triste annuncio di questa notte, questa mattina è stato registrato un secondo caso di morte per coronavirus. Si tratta di una donna residente in Lombardia, ricoverata con la polmonite, ed era passata nel pronto soccorso di Codogno nei giorni in cui è passato il 38enne "paziente 1". La certezza del decesso dovuto al coronavirus è arrivata grazie al tampone post mortem che è risultato positivo. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti qualificate, infatti, la donna era stata ricoverata ed era in attesa del risultato del tampone. Poi la morte. La donna aveva 77anni ed era di Casalpusterlengo. La donna viveva da sola.

Altri casi di contagio in Lombardia

Una nuova persona, questa mattina, è risultata positiva al Covid-19 a Sesto Cremonese. Il Comune ha invitato la cittadinanza "a limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico (es. bar, impianti sportivi, luoghi religiosi...)". Nella nota diramata su Facebook si legge: "Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori non si rechi assolutamente al Pronto Soccorso, ma si rivolga al 112".

ll caso di Cremona è stato spiegato nel corso della conferenza stampa nella sede di regione Lombardia, è quello di una ragazza del 1982 che ha contratto il coronavirus perché amica di un operatore sanitario dell’ospedale di Lodi – dove il focolaio è scoppiato – e lei, a sua volta, ha contagiato un paziente di Pizzighettone, che da stamattina è uno dei nuovi contagiati dal Covid-19.

Un altro caso di coronavirus, quindi, si è registrato anche a Pizzighettone, comune in provincia di Cremona. Un terzo caso in provincia di Cremona. Si allarga anche al Pavese l'epidemia di coronavirus. Marito e moglie di Pieve Porto Morone (Pavia) sono risultati positivi ai test. Uno è medico di famiglia che esercita a Pieve Porto Morone e Chignolo Po e la moglie è una pediatra. Sono ricoverati nel reparto di malattie infettive del San Matteo di Pavia. I due, infatti, sono risultati positivi ai test fatti prima a casa, a Pieve Porto Morone, e poi ripetuti al San Matteo.

Nel pomeriggio, un altro caso accertato all'ospedale di Pavia: si tratta di una donna di 82 anni residente a Codogno, uno dei comuni più colpiti. La Regione, in una nota, scrive: "La signora lombarda si era recata ieri presso l'ospedale piacentino, ed è stata ricoverata nel Reparto malattie infettive. Immediatamente, da parte dell'ospedale piacentino, sono partiti tutti i controlli interni".

Due nuovi casi di coronavirus sono stati registrati presso l'ospedale di Piacenza. Si tratta di un paziente residente a Maleo, in provincia di Lodi, in Lombardia, e dell'infermiere piacentino addetto al triage all'ospedale di Codogno, sempre in Lombardia, venuto in contatto con il primo paziente contagiato quando era al proprio posto di lavoro nel nosocomio lombardo. L'infermiere, che vive da solo, si era messo in isolamento volontario in casa propria. Lo rende noto la Regione Emilia-Romagna in una nota. Ambedue si trovano in isolamento nel reparto Malattie infettive, non sono in condizioni critiche, e stanno ricevendo tutte le cure del caso. Si conferma quindi, al momento, la positività di tre persone a causa del focolaio lombardo, mentre non si registrano al momento trasmissioni del virus in Emilia-Romagna.

Allerta a Milano: primo caso positivo a Milano

C'è un primo caso positivo a Milano. Si tratta di un residente di Sesto San Giovanni ricoverato al San Raffaele da una settimana: è lui il primo infetto da coronavirus a Milano. Gli esperti stanno cercando di capire se è collegato o meno ai contagi del Lodigiano da dove tutto è partito.

L'allerta di qualche possibile contagio arriva anche a Milano. Il tribunale di Milano, infatti, probabilmente resterà chiuso al pubblico da lunedì 24 febbraio per l'emergenza coronavirus in Lombardia. "Su disposizione dei capi dell'ufficio - si legge in una circolare interna consultata dall'Agi - si comunica che lunedì 24/02 tutti gli uffici, comprese le segreterie dei pm, saranno chiusi al pubblico fino a nuova disposizione. Fuori dai rispettivi uffici verrà affisso un avviso per il pubblico, in cui si comunica che tutte le istanza devono essere depositate presso gli sportelli U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico, ndr.)".

Dopo questa nota, infatti, ne è conseguita un'altra. "Errata corrige! Su disposizione dei capi dell'ufficio - si legge in un'altra mail interna - si comunica che lunedì 24 febbraio, tutti gli uffici, comprese le segreterie dei pm, saranno chiusi al pubblico fino alle ore 9.30. Entro tale orario, la dirigenza valuterà e comunicherà nuove o ulteriore disposizione in merito". Al quarto piano del palazzo di Giustizia c'è chi commenta così: "Grande è la confusione sotto i cieli".

Ma durante un incontro in prefettura per fare il punto sul coronavirus, il sindaco Sala rassicura: "Continueremo a tenere aperti tutti i nostri servizi e i nostri uffici".

Nuovi casi di contagio in Veneto

Intanto, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che presto anche in Veneto saranno adottate misure restrittive come quelle decise per 10 comuni "a rischio" nel Lodigiano. Qui, infatti, le scuole, le manifestazioni pubbliche e tutti gli eventi sono stati cancellati. La drastica decisione del ministro Speranza arriva dopo che questa mattina è stato confermato il terzo caso di contagio a Dolo, in provincia di Venezia. Esattamente a una cinquantina di chilometri di distanza da Vo' Euganeo, dove ieri sono stati registrati i primi casi e il primo morto da coronavirus. Il terzo caso in Veneto riguarda un uomo di 67 anni che ora è ricoverato in rianimazione a Padova. "Non capiamo ancora come sono avvenuti i contagi", ha aggiunto il ministro.

Il 67 anni di Mira, nel Veneziano, era stato inizialmente portato al pronto soccorso di Mirano, poi in rianimazione di Dolo e infine (considerando il peggioramento delle condizioni di salute) è stato trasferito a Padova dove ora è ricoverato in rianimazione. Questo è "un altro caso di scuola perché non ha avuto nessun contatto da un portatore primario quindi si può dire che questi tre casi dimostrano che il virus è ubiquitario come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi lo si ha preso".

E dopo la notizia del terzo contagio a Dolo, il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha affermato: "Confermo che abbiamo altri 7 casi positivi tutti a Vo' Euganeo di cui due famigliari del signor Trevisan: la moglie e la figlia. Stiamo continuando con le verifiche dei contatti più ravvicinati che hanno avuto i contagiati. Resta il fatto che stiamo parlando di un virus che ha una bassa letalità. Purtroppo la letalità ce l'ha nelle persone che hanno già altre patologie".

Ma dopo queste parole, la Regione ha fatto sapere che il numero di contagi in Veneto è arrivato a 12.

Il primo caso in Piemonte

C'è anche un caso accertato nel pomeriggio a Torino. Il primo malato di nuovo coronavirus nel capoluogo piemontese è un uomo di 40 anni che era stato in Lombardia per motivi di lavoro. La decisione di sottoporsi ai controllo è arrivata dopo aver scoperto che persone con cui era stato in contatto erano state interessate da controlli. Il test è stato eseguito all'Amedeo di Savoia, il centro di riferimento regionale. Intanto, sono in corso accertamenti su 15 casi.

Il quadro clinico del 38enne di Codogno

Al momento, dopo la morte del 78enne di Vo' Euganeo e della donna residente in Lombardia, il caso più grave resta quello del 38enne che era ricoverato all’ospedale di Codogno. Le condizioni "paziente 1" sono al momento stabili ed è stato trasferito all'ospedale di Pavia. Intanto, il padre e la madre di M.Y.M, il paziente 1 affetto da coronavirus, sono stati portati in ospedale da un'ambulanza arrivata presso la loro abitazione a Castiglione D'Adda (Lodi). A quanto si apprende, l'uomo e la moglie, rispettivamente di 78 e 70 anni, verranno ricoverati per accertamenti su un possibile contagio. Il padre in particolare avrebbe la febbre. A portare via i coniugi un pool di medici, infermieri professionisti, con addosso attrezzatura protettiva per ridurre il rischio di contagio. I residenti nella strada sono stati invitati a non uscire di casa durante le operazioni di trasferimento.

E in questo continuo aumento di contagi, non si hanno ancora certezze su chi sia invece il "paziente zero" in Italia.

Il numero dei decessi a livello mondiale

Sono 77.

794 i casi confermati di coronavirus, di cui 599 nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono 2359 (112 nuovi). Lo si legge nell'ultimo rapporto dell'Oms. In Cina si registrano 76.392 contagi (397 nuovi) e 2.348 decessi (109 nuovi). Fuori dalla Cina ci sono 1402 contagi (202 nuovi) in 28 Paesi e 11 morti (3 nuovi).

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