Crescono in Cina i casi di contagio del virus che colpisce le vie respiratorie e, di conseguenza, aumenta anche la preoccupazione in merito al rischio della diffusione della malattia in Europa. Dopo la notizia della quarta vittima colpita dal feroce virus, l’apprensione sulla possibilità di contagio da coronavirus diventa sempre più tangibile. Oltre 200 i casi di infezione fin ora registrati, di cui una cinquantina le situazioni gravi. Mentre si teme per quello che potrebbe avvenire nel più vicino futuro, relativamente ad una possibile epidemia su scala internazionale, il secondo centro di controllo per le malattie infettive europeo interviene a sedare i timori.
La situazione in Italia e i sintomi della malattia
Secondo il centro infatti, il rischio di importazione e quindi di diffusione del nuovo virus, nelle città europee e, in Italia è altamente improbabile, anche se non può essere totalmente escluso. Intanto, sul sito del ministero della salute, in Italia, vengono resi noti i sintomi tipici della malattia che potrebbero rappresentare un campanellino d’allarme per chi li dovesse avvertire. Il coronavirus colpisce soprattutto le alte vie respiratorie ma anche le basse, con le seguenti sintomatologie: naso che cola, mal di gola, difficoltà respiratorie, cefalea, febbre, tosse secca, fino ad innescare i tipici problemi della polmonite, ma anche insufficienza renale grave. Nei casi disperati, la morte. Non esiste ancora un vaccino e, prima di realizzarlo, potrebbero passare diversi anni. Attualmente, il virus può essere trattato solamente sulla base dei sintomi di ogni singolo paziente, con le terapie tipiche per quelle applicate nei casi gravi di influenza. Un virus che si contagia da persona a persona attraverso lo stretto contatto personale. I casi di trasmissione del germe diventano altamente probabili quando una delle persone infette tossisce o starnutisce vicino ad un’altra.
Vademecum per prevenire i contagi
Sempre sul sito ministeriale è stato pubblicato un vademecum per evitare i possibili rischi di contagio rivolto a chi deve necessariamente recarsi in Cina. Il ministero della salute, raccomanda però di “posticipare i viaggi non necessari in Cina”. A chi, per diversi motivi, non può sottrarsi dal doversi recare nella nazione colpita dal virus, viene raccomandato di “effettuare un vaccino antinfluenzale almeno due settimane prima della partenza”.
Ecco inoltre alcune regole semplici da osservare: innanzitutto è raccomandato di evitare le visite ai mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi e, di stare lontani, da persone che hanno sintomi respiratori.
Sulla pagina istituzionale si leggono anche i seguenti consigli: “mantenere l'igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti".
La sicurezza negli aeroporti italiani
La città dove si è sviluppato il focolaio del virus, ha tre voli diretti a Roma Fiumicino. All’interno dello scalo romano sono in corso una serie di controlli messi in atto dagli uffici di sanità che prevedono una serie di controlli ai passeggeri con sintomi sospetti, in arrivo con il volo diretto da Wuhan. L’istituto nazionale per le malattie infettive è pronto ad applicare il relativo protocollo in caso di necessità. Al momento, nessun caso sospetto è stato registrato.
Domani un comitato d'emergenza
Intanto domani si riunirà a Ginevra il comitato di emergenza per fare il punto sulla situazione.
La commissione è stata convocata dal direttore generale dell'organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, per accertare se il focolaio dei casi registrati nel territorio cinese possa rappresentare un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale e, nel caso, quali raccomandazioni dovrebbero essere adottate per prevenirla o farvi fronte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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