I conti pubblici presentano dati migliori, ma questo non necessariamente si riflette poi sul benessere delle famiglie italiane. È la Corte dei Conti a lanciare un'allarme, chiarendo che quanto "conseguito dall’Italia negli ultimi anni non consente di abbassare la guardia".
"L’uscita dalla recessione e la ripresa - aggiungono i magistrati contabili, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Roma - non pongono infatti ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante famiglie".
Il presidente Angelo Buscema è convinto che "il quadro attuale della finanza pubblica ci indica come non più praticabile il percorso che, per assicurare i necessari livelli di servizi alla collettività, faccia ricorso ad una ulteriore crescita del debito pubblico". Più per un "rispetto di un maggior equilibrio intergenerazionale nella ripartizione degli oneri" che non per obblighi che arrivano dall'Europa.
I giudici contabili hanno anche promesso di vigilare sugli stanziamenti ingenti decisi dopo il terremoto in Lazio, Marche e Umbria, perché "queste
risorse vengano utilizzate bene. E ciò non solo attraverso una preliminare e generica azione di deterrenza ma valorizzando a fine investigativi ogni segnalazione, ogni indicatore specifico e circostanziato di criticità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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