Chi arriva alla stazione dei carabinieri ha le lacrime agli occhi per la vergogna di essere stato truffato e per la rabbia di aver perso tutto. Sono i nuovi truffati: spesso anziani, persone sole o fragili ma anche giovani. Un fenomeno in continua crescita che non va sottovalutato. "Non è vero che i truffatori prendono di mira solo gli anziani – racconta Andrea Quattrocchi, capitano e comandante della compagnia dei carabinieri di Monreale, in provincia di Palermo – ma sono loro i soggetti più vulnerabili e quindi quelli più a rischio". Gli imbroglioni sfruttano le debolezze umane e i sentimenti provati in un contesto di stress, il resto va da sé. Le forze dell'ordine da tempo cercano di avvisare sui rischi a cui possono incorrere i soggetti più esposti."Invitiamo tutte le vittime a denunciare sempre - prosegue Quattrocchi -, a non farsi remore su quello che è successo perché solo con le denunce possiamo far emergere questi episodi. Non ci deve essere vergogna, i truffatori spesso sono professionisti in grado di ingannare anche i giovani. L'Arma dei carabinieri è vicina alle persone ed è presente su tutto il territorio con le sue stazioni". Ma quali sono i raggiri più comuni? Nelle denunce delle vittime che arrivano ai carabinieri ci sono una serie di episodi che si ripetono da Nord a Sud, sempre con le stesse modalità e con poche varianti.
L'incidente
Una telefonata improvvisa a casa da finti carabinieri. Dall'altro capo del telefono c'è solitamente una donna anziana, madre, che riceve la chiamata da un finto maresciallo dei carabinieri. La voce del militare è gentile ma ferma. Il figlio è rimasto coinvolto in un incidente. Nulla di grave, ma qualcosa è andato storto con l'assicurazione del mezzo e il figlio potrebbe trovarsi nei guai. Guai seri, ma come sempre una soluzione c'è. Basterà pagare una "piccola cauzione" e il suo ragazzo sarebbe libero, altrimenti non resterà che trattenerlo in "camera di sicurezza". E qui che scatta l'inganno: pagare subito una cauzione per rilasciare il figlio, altrimenti l'alternativa è procedere per vie legali."Qualche tempo fa, grazie all’intuito di un direttore delle Poste siamo riusciti ad arrestate un malvivente ed evitare un imbroglio ai danni di un’anziana". Alla donna, infatti, era stato detto che il figlio era stato arrestato e che con mille euro lo avrebbero rimesso in libertà. La donna in preda al panico e alla paura di una notizia così terribile si è recata alle Poste per prelevare quella cifra così grossa. "È stato il direttore delle Poste ad insospettirsi di questa cifra prelevata, visto che la signora non era solita prelevare queste somme ed ad avvisarci", racconta Quattrocchi. E così, è bastato un controllo incrociato per evitare un raggiro che era già in atto.
La fuga di gas
È uno dei tranelli più rodati. Due tecnici inviati dalla società del gas si presentano alla porta della vittima, con tanto di tesserino e divisa spiegano che è stata segnalata una fuga dall'appartamento e che il loro compito è riparare il guasto. Effettivamente un odore pungente di gas c'è. Non può sapere, la malcapitata, che sono stati propri i due sedicenti tecnici a vaporizzare, prima di suonare, il contenuto di una bomboletta per la ricarica degli accendini. "Uno stratagemma quasi infallibile - i professionisti della frode lo sanno bene - per carpire la fiducia delle loro vittime. Perché l'odore di gas fa paura, e la paura abbassa le difese", spiegano i carabinieri. La strategia è sempre la stessa: una volta avuto accesso all'appartamento, uno dei due intrattiene la signora e l'altro gira liberamente per casa aprendo ogni angolo della casa per aprire cassetti e mobili. "Ci è capitato in alcune casi che gli stessi ladri chiedessero alle vittime di uscire gioielli e preziosi, onde evitare che con il gas si potessero rovinare", spiega Quattrocchi. E sono stati i casi in cui le vittime sono state frodati nel modo più ignobile. "Mi hanno rubato tutto", ha raccontato un'anziana vittima proprio di questo stratagemma in lacrime davanti ai carabinieri.
Il finto rimborso
Il suono del campanello annuncia l'arrivo di una signora distinta, che si presenta come addetta al controllo delle dichiarazioni dei redditi. Sembrerebbe che nell'ultimo 730 ci sia stato un errore, un pagamento non dovuto e la necessità di avviare le pratiche per il rimborso. Per verificarlo, però, la sedicente impiegata ha bisogno di controllare non solo le ricevute dei versamenti effettuati dalla contribuente, ma anche di visionare eventuali oggetti preziosi che le appartengono, così da poterli valutare e "portare in detrazione". Ovviamente non c'è nessun rimborso, è solo un modo di entrare in casa, carpire la fiducia della vittima, farle prendere gli oggetti preziosi e poi con una scusa distrarla per scappare con i preziosi appena rubati.
Il corriere a casa
Con il boom degli acquisti online non mancano le insidie anche sui pacchi. In questo caso la vittima viene studiata per bene e il finto corriere suona per avvisare che per la vittima o un familiare deve lasciare un plico in contrassegno, il cui costo però è di 500 euro, ma la cifra potrebbe anche essere un'altra a cui si aggiungono anche i 25 euro della consegna. Insomma oltre il danno, la beffa. In realtà, nel pacco non c'è nulla che valga 500 euro e la trappola è servita nel giro di pochi minuti. Quando la vittima si accorge di avere pagato un pacco vuoto, il corriere è già scappato.
Il vademecum dei carabinieri
Le forze dell'ordine da tempo hanno stilato un vademecum per evitare di essere vittime di truffe. Poche regole da ricordare ma semplici: come non aprire la porta agli sconosciuti; diffidare dalle offerte troppo vantaggiose, evitare di avere contanti con sé, ricordarsi che nessun Ente chiede il pagamento in contanti delle proprie bollette, evitare confidenze al telefono e diffidare dal semplice tesserino di chi si presenta alla porta. Non aprire mai la porta di casa a sedicenti funzionari di enti vari, ad esempio del Comune o delle Poste, incaricati Inps, Inail, Asl o magari tecnici del gas, della luce e quant'altro. E infine, di rivolgersi a parenti o anche vicini di casa per richiedere supporto, e di non consegnare mai denaro, oggetti di valore o lasciare ad esempio i nipotini da soli nell'attimo di andare ad aprire la porta. "Qualunque dubbio sull'identità di chi si presenta alla porta può essere fugato subito con una telefonata al 112 - ricorda il comandante Quattrocchi -. Non abbiate indugi, noi siamo lì per venire incontro agli anziani e a tutti coloro che hanno necessità.
Gli anziani non disturberanno mai e con una telefonata ai carabinieri noi manderemo subito qualcuno a controllare l'identità della persona. E solitamente appena i truffatori sentono che si stanno avvisando le forze dell'ordine si dileguano senza che sia necessario altro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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