"Zitti, non dite nulla a nessuno": Le Iene denunciano il focolaio "nascosto"

La struttura alberghiera avrebbe chiesto ai ragazzi positivi al coronavirus di tacere. E per giorni non avrebbe avvertito la Asl

"Zitti, non dite nulla a nessuno": Le Iene denunciano il focolaio "nascosto"

La Costa Smeralda nell’estate 2020 verrà ricordata non solo per le sue spiagge e l’acqua cristallina, ma anche per il coronavirus. Fino a poco fa non era chiaro infatti come quel luogo paradisiaco, esente da casi di Covid, in pochi giorni fosse diventato uno dei maggiori luoghi di contagio. A dare una risposta ci hanno provato gli inviati de Le Iene. È bastato parlare con qualche ragazzo per svelare il mistero di tanti giovani contagiati in tutta Italia di ritorno proprio dalla Costa Smeralda.

La regione che fino a questo momento ne ha pagato le spese più di tutte le altre è stata il Lazio. Tanto da portare Alessio D’Amato, l’assessore alla sanità della Regione, a chiedere “test rapidi antigenici, quelli validati dallo Spallanzani che stiamo utilizzando negli aeroporti romani e che danno una risposta in 30 minuti, agli imbarchi da e per la Sardegna sono tecnicamente la soluzione più efficace per garantire che positivi asintomatici non viaggino in maniera promiscua sulle navi”. Sottolineando di non voler assolutamente polemizzare.

"Ospiti infetti e il villaggio non avverte nessuno"

Gli inviati della trasmissione di Italia1 hanno quindi contattato alcuni ragazzi ospiti di un centro vacanze in Costa Smeralda. Quello che è stato scoperto non è proprio rassicurante. Questi giovani avevano frequentato delle ragazze romane risultate positive una volta rientrate nella Capitale. Subito i sei ragazzi avrebbero informato la struttura alberghiera dove stavano soggiornando. “La prima cosa che ci hanno detto è state zitti, non dite niente a nessuno. Noi però avevamo il volo di rientro il giorno dopo e non potevamo mentire nell’autocertificazione negando di essere stati a contatto con delle persone positive", hanno raccontato. Visto che uno di loro aveva la febbre a 38, il gruppo di amici ha deciso di non ripartire, pensando che la struttura avrebbe avvertito le autorità.

“Loro ci hanno detto di essersi mossi con l’Asl, solo che noi non abbiamo avuto nessun tipo di contatto. Ci hanno anche detto che entro un giorno sarebbero venuti a farci il tampone, ma non è successo”. I sei hanno quindi deciso di mettersi in auto isolamento, mentre nel resto del resort tutto continuava come se niente fosse accaduto. Balli e divertimento come sempre. La sera di giovedì 20 agosto il gruppetto viene trasferito in una villetta sita al di fuori del villaggio turistico dove avevano soggiornato fino a quel momento. Spesati dalla struttura che avrebbe detto loro di essersi messa d’accordo con Asl e carabinieri sul da farsi.

"Il proprietario non sapeva nulla"

Peccato però che “il proprietario della villetta non sapeva che noi fossimo in isolamento in attesa di tampone - sostengono i ragazzi - Ci ha detto che il villaggio non lo aveva informato. Era incazzato nero, diceva di voler fare denuncia”. I ragazzi intanto sarebbero quindi stati lasciati da soli nella villetta e ora ringraziano il buon cuore di alcuni vicini che hanno pensato a portar loro da mangiare per sfamarli.

Finalmente sono arrivati i risultati dei tamponi: “Tre di noi sono positivi, due per fortuna no e stiamo ancora aspettando l’ultimo esito. Ma non siamo stati nemmeno separati tra positivi e negativi, è assurdo”, denunciano ancora.

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