Secondo quanto affermato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, la variante Omicron 2 è ormai diventata dominante a livello globale. Come ha scritto l’organizzazione nel suo ultimo report settimanale sulla pandemia di Covid-19, negli ultimi 30 giorni la variante BA.2 di Omicron è diventata predominante, con 251.645 sequenze, l’85,96%, caricate sulla piattaforma Gisaid. Viene inoltre precisato che il 99,8% delle sequenze caricate su Gisaid da campioni raccolti nell'ultimo mese è di variante Omicron, con la Delta che ormai è allo 0,1%.
Ha preso il sopravvento
Come spiegato, all'interno della famiglia Omicron, dalla fine del 2021 la quota di BA.2 è continuamente cresciuta, e la sottovariante"è divenuta dominante entro la settima settimana del 2022. Questa tendenza è più pronunciata nella regione del Sudest asiatico, seguita da Mediterraneo orientale, regione Africana, Pacifico occidentale e regione Europea. BA.2 è attualmente dominante nella regione delle Americhe". Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, la Simit, e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma, ha detto all'Adnkronos Salute che la variante Omicron 2 ha preso quindi il sopravvento su Omicron ed è l’unica presente nei nuovi casi registrati.
Ha anche aggiunto che i soggetti che non hanno ricevuto ancora l’inoculazione del vaccino anti-Covid sono quelli che, in caso di contagio, rischiano maggiormente un quadro clinico severo e anche di essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Mentre coloro che sono invece immunizzati non hanno particolari conseguenze. Il presidente Simit ha tenuto a sottolineare che "l'alto tasso di reinfezioni che stiamo registrando con Omicron 2, anche in chi è immunizzato con tre dosi, ci induce a pensare che la risposta immunitaria sia inferiore rispetto a Delta. Ma comunque il booster va fatto perché è l'unico strumento che ci mette in sicurezza dalla malattia severa”.
Ecco i 3 fattori che ci fanno ben sperare
Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Oms per l'Europa, durante una conferenza stampa che si è tenuta in Moldavia, per parlare in particolare dell'impegno nell'accoglienza dei rifugiati ucraini, ha dichiarato che una prognosi sul Covid-19 è ancora molto difficile, in quanto questo virus più di una volta ci ha sorpreso. Si è però detto ottimista e vigile. Kluge ha quindi elencato 3 fattori positivi che secondo lui dovrebbero renderci ottimisti per il futuro. Prima di tutto perché adesso nel mondo c’è un’alta percentuale di immunità contro Sars-CoV-2, tra coloro che hanno ricevuto il vaccino e chi invece ha contratto il virus. Il secondo elemento è invece legato alla stagionalità, in quanto l’inverno è ormai terminato e con l’arrivo della bella stagione le persone cominceranno a vivere all’aria aperta e non in ambienti chiusi, nei quali nil virus ha maggiore possibilità di diffondersi.
Terzo e ultimo punto il fatto che la variante Omicron 2 risulti essere più leggera nelle persone che hanno completato l’intero iter vaccinale, dose booster inclusa. Kluge ha però ricordato che nei Paesi con bassi tassi di vaccinazione il Covid-19 è ancora una malattia che uccide.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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