Il Csm sospende il procuratore Luca Palamara

Il Csm: "Palamara aveva messo in piedi un risiko giudiziario". Il legale della difesa: "Ricorreremo in Cassazione"

Il Csm sospende il procuratore Luca Palamara

Luca Palamara è stato sospeso. Lo ha stabilito la sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura (Csm), che ha accolto la richiesta del procuratore generale di Cassazione Riccardo Fuzio, dopo lo scandalo che aveva coinvolto le toghe.

Il procuratore era finito al centro del caos che si è abbattuto sulla magistratura nei mesi scorsi. Secondo gli inquirenti, Palamara avrebbe cercato di fare pressioni per le nomine dei procuratori italiani, così da sistemare sulle giuste poltrone le toghe da lui prescelte, in cambio di favori e insabbiamenti. L'inchiesta parla di riunioni notturne, durante le quali si discuteva delle nomine per le più importanti procura italiane, prima fra tutte la procura di Roma, per cui il gruppo indendeva piazzare Marcello Viola, con lo stesso Palamara a fargli da braccio destro, per poter fare pressioni. L'intento era quello di vigilare e orientare le indagini che lo riguardavano e quelle sul caso Consip.

Nella bufera, però, era finito anche il pg che aveva chiesto la sospensione, Riccardo Fuzio, accusato di aver rivelato all'amico pm i dettagli sull'indagine a suo carico. Le intercettazioni avevano fatto emergere il rapporto tra il pg di Cassazione e il pm di Roma, indagato per corruzione: anche Fuzio avrebbe partecipato alle riunioni nelle quali venivano decise le nomine. Un "risiko giudiziario", a detta del Csm, messo in atto per"favorire indebitamente, per ragioni legate non alla professionalità dei candidati preferiti (che qui non è in discussione) ma a propri interessi personali, alcuni candidati, con necessario pregiudizio di altri ignari colleghi". Inoltre, il Csm ha sottolineato come tra Fabrizio Centofanti, l'imprenditore che corrompeva il pm, e Palamara si fosse instaurata una "relazione pericolosa", documentata dai frequenti contatti che i due intrattenevano.

Il pm di Roma è stato sospeso dalle funzione e dallo stipendio. Questo verdetto blocca le altre procedure attuate nei confronti del pm, fermando l'eventuale trasferimento. "Continuerò a difendermi nel processo", è stato il commento che Palamara ha rilasciato all'Agi, dopo la notizia della sospensione. I suoi legali, inoltre, annunciano il ricorso in Cassazione.

Nell'ordinanza con la quale ha imposto la sospensione del magistrato, il Csm sottolinea l'impossibilità per Palamara della prosecuzione delle proprie funzioni, perché la "gravità dei fatti contestati, unitamente alla notorietà della vicenda, ha irrimediabilmente compromesso, al momento (e salva ogni valutazione nel merito, non riservata a questa sede), la credibilità, il prestigio e l'immagine dell'incolpato, nonché la fiducia che i cittadini possono riporre in suo confronto".

Inoltre, il procuratore avrebbe anche messo in pericolo la "credibilità di un organo di rilevanza costituzionale quale il Consiglio Superiore della Magistratura", dato che il caos che ha

travolto le toghe, di cui era punto cardine, ha avuto un enorme impatto mediatico. Il Csm respinge anche la difesa del pm, che aveva cercato di spiegare le sue affermazioni come "libere manifestazioni di pensiero e idee".

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