Dalle automobili a gas un contributo serio all'ambiente

Assogasliquidi: «Il disegno di legge Capezzone va nella giusta strada». Dopo Fiat, anche i tedeschi puntano sul bi-fuel

Dalle automobili a gas un contributo serio all'ambiente

Il metano e il gas liquido (gpl) sono i carburanti che possono dare un decisivo contributo all'abbattimento delle emissioni di gas a effetto serra (l'anidride carbonica) e le sostanze nocive contenute nei gas di scarico dei veicoli nel breve e medio periodo. Favoriti da una fiscalità più «leggera» rispetto a benzina e gasolio hanno conosciuto una vera età dell'oro in occasione degli ultimi incentivi globali del 2009, raggiungendo picchi ai quali non si sono più avvicinati. Dopo quella crescita, tuttavia, la quota delle auto bi-fuel si è attestata su livelli di assoluto rilievo, arrivando a rappresentare il 14% del mercato totale nei primi 10 mesi di quest'anno (9% il Gpl, 5% il metano che cresce di più rispetto al primo) e crescendo più in confronto alle altre fonti di alimentazione. «Se il mercato in ottobre è ripartito il merito è in gran parte delle auto a gpl e metano - commenta Salvatore Piccolo, responsabile Auto di Assogasliquidi - auto che vengono oggi scelte non per gli incentivi (gli ecoincentivi di inizio anno hanno influito molto marginalmente), ma perché il pubblico ha imparato ad apprezzare la loro efficienza energetica e i bassi costi di esercizio, e potrebbero contribuire significativamente a consolidare la ripresa se si adottassero provvedimenti permanenti come quelli contenuti nel disegno di legge Capezzone: niente bollo per cinque anni e deducibilità al 40% per quelle acquistate da aziende e noleggi».

Alla diffusione delle auto bi-fuel hanno sicuramente contribuito i tanti nuovi modelli immessi sul mercato negli ultimi anni e la comunicazione delle Case per pubblicizzarli. Sia per il Gpl sia per il metano decisivo è stato il know-how delle aziende italiane da lungo tempo esperte nella trasformazione e nella progettazione di propulsori benzina/Gpl e benzina/metano che hanno nell'Italia il primo mercato europeo, un comparto che potrebbe crescere rapidamente se mutasse la politica nei confronti dell'automobile. Al Gruppo Fiat, oggi Fca, tradizionalmente presente nel settore con i modelli Natural Power a metano e la best-seller Panda Np, si è aggiunto negli ultimi due anni il Gruppo Volkswagen che sta inserendo nelle gamme dei suoi brand nuovi modelli a metano: dalla piccola up! (la metà dei clienti la sceglie a gas naturale) alla Seat Leon, dalla Skoda Octavia alla Audi A3 Sportback. L'ingresso nel settore di un marchio premium come Audi, che va ad aggiungersi a Mercedes-Benz che da un paio d'anni propone le versioni bi-fuel di Classe E e Classe B (anche nella nuova serie in arrivo nelle concessionarie è disponibile da subito la versione Ngd benzina/metano), oltre ad ampliare l'offerta delle auto a doppia alimentazione verso l'alto di gamma del mercato, contribuisce a dare al metano pari dignità rispetto a benzina e diesel.

Forte nelle vendite ai privati, il gas naturale stenta tuttavia ad affermarsi nel settore delle flotte aziendali e dei noleggi a causa della rete di distribuzione concentrata in alcune aree (come l'Emilia Romagna dove la densità delle stazioni di rifornimento del metano è altissima) e quasi assente in altre, soprattutto lungo le autostrade, una realtà che nei lunghi viaggi costringe a passare alla benzina annullando i vantaggi economici ed ecologici del metano.

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