Prosegue la guerra a distanza tra Carlo De Benedetti ed Eugenio Scalfari. L'Ingegnere non ha digerito di fatto la replica dell'ex direttore di Repubblica in cui ha di fatto negato che lo stesso Ingenere fosse tra i "padri" del quotidiano. E così sempre su Repubblica De Benedetti risponde: "Scalfari, saltando a piè pari questo evento decisivo per il Gruppo, falsa (involontariamente?) la storia del Gruppo stesso che, confermo, ho salvato più di quarant'anni fa e questo lo dico non certo per vantarmi, ma per il rispetto della storia".
E ancora: "In occasione della guerra di Segrate Scalfari ne approfittò per vendere la sua modesta partecipazione e io gliela comperai versandogli 80 miliardi di lire". Poi De Benedetti ha ricostruito le vicende della crisi attarversata dal quotidiano negli anni '80: "Il dottor Vitale, con un suo collaboratore, si inventò uno strumento molto in disuso nella finanza italiana e cioè le fedi di investimento convertibili e mi propose di sottoscriverne 5 miliardi, cosa che io feci.
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