“La nostra vita è stravolta”. Gli occhi azzurri di Anna Corona sono dispiaciuti e rabbiosi. Fissano la giornalista di “Quarto Grado” Ilaria Mura, alla quale la donna ha rilasciato una lunga intervista andata in onda ieri sera. I sopralluoghi nella sua ex abitazione rientrano nel caso Denise Pipitone.
La donna, nonostante la sua posizione sia stata archiviata mentre la figlia Jessica Pulizzi è stata assolta in tre gradi di giudizio, è ancora al centro delle polemiche per la scomparsa di Denise. “Non so perché ci ritroviamo a rivivere una situazione mediatica di non vivibilità - ha detto la donna - Sto vivendo uno stato d’animo pessimo. A suo tempo è stato molto faticoso riprendere una vita normale, quando il processo si è chiuso. La nostra vita è stata stravolta e non lo ritengo giusto nei nostri confronti. Jessica ha una bambina che cerca di tutelare in tutti i modi e stiamo ricevendo delle minacce contro la piccola. Io desidero la verità quanto Piera Maggio perché anche io ho le mie figlie. La verità rende le persone libere e noi siamo persone libere”.
Le parole di Corona arrivano dopo i sopralluoghi che pare abbiano seguito una segnalazione mirata alla Procura di Marsala, ma pare non sia stata una segnalazione di natura anonima. La donna ha affermato che spesso in quello stabile sono stati fatti dei lavori di muratura, perché c’erano problemi di infiltrazioni. E ricorda di aver risposto per tutto in tribunale. “Da quella casa non può emergere niente - ha rincarato Corona - Sono accusata ingiustamente. Ho chiesto agli inquirenti di salire, non li ho fatti accomodare in modo ingannevole in casa della vicina. Loro si sono rifiutati di salire, sapevano di non entrare in casa mia ma di un’altra persona”. Corona si riferisce al fatto che gli inquirenti non perquisirono la sua casa nel pomeriggio del 1 settembre 2004, subito dopo la scomparsa di Denise, ma si accomodarono in casa della vicina al piano di sotto: in queste settimane il dettaglio, già noto al processo, è tornato in auge a rinverdire il caso della scomparsa della bimba di Mazara del Vallo.
Anna Corona ha anche aggiunto che avrebbe voluto essere presente alla fiaccolata dei giorni scorsi per mostrare la solidarietà alla mamma di Denise Piera Maggio, ma dice di essere perseguitata e che molte persone la vogliono morta, così come vogliono altrettanto per i suoi famigliari.
“Io non so niente di questa storia - ha ricordato Corona, facendo riferimento al fatto che il suo ex marito Piero Pulizzi è il padre naturale di Denise - non c’era nessuna ruggine: io sono mamma tanto quanto Piera e i figli valgono molto più di un tradimento, come vale Denise che manca. Dalla mia separazione alla scomparsa sono passati 4 anni: la mia famiglia è stata martoriata, è da troppo tempo che siamo schiacciati”. Corona ha affermato anche di non aver fatto nulla e di essere solidale con mamma Piera, di volere la verità quanto lei.
Restano tuttavia delle zone d’ombra nel caso, come è stato ricordato a “Quarto Grado”. Si è parlato di intercettazioni poco comprensibili, perché nel commissariato la microspia fu piazzata nei pressi di un rumoroso condizionatore. Si è accennato a un’intercettazione vicina al motorino di Jessica che sembrava far riferimento a qualcuno di nome Denise. Ma la pm Maria Angioni che lavorò all’epoca sul caso ha ricordato che non c’erano sufficienti elementi per ritenere Jessica implicata nel caso. Angioni ha invece parlato di come sia fondante il video della piccola Danàs, ripresa a Milano in compagnia di una presunta donna rom. Anche l’avvocato della famiglia Corona-Pulizzi Gioacchino Sbacchi ha ricordato che, il giorno della sparizione di Denise, il campo rom più vicino a Mazara era stato smobilitato.
Quando si troverà la verità su Denise, scomparsa da 17 anni? L'appello alle persone che
potrebbero aver visto viene rammentato con forza da più parti, mentre stridenti suonano le parole di una donna di Mazara, che alle telecamere di “Quarto Grado” dice: “Qui è una zona in cui ognuno si fai fatti suoi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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