Usa, detenuto aggredito dagli agenti: muore il giorno dopo in cella

Un video mostra l'afroamericano picchiato in carcere. Inutili le sue richieste d'aiuto

Usa, detenuto aggredito dagli agenti: muore il giorno dopo in cella

Stava chiedendo aiuto Michael Sabbie, un afroamericano detenuto in un carcere al confine tra Texas e Arkansas, ma gli agenti penitenziari lo hanno picchiato. L'uomo è stato trovato morto il giorno dopo nella sua cella.

L'ultimo video diffuso in rete riaccende le polemiche sul comportamento delle forze dell'ordine statunitensi nei confronti della comunità afroamericana. Nelle immagini si vede chiaramente il detunuto camminare nei corridoi del penitenziario e un gruppo di agenti che lo getta a terra immobilizzandolo. Dopo avergli spruzzato lo spray urticante, lo fanno rialzare e lo conducono verso la cella.

Michael, trentacinque anni e padre di quattro figli, chiede aiuto: "Non riesco a respirare" urla, ma gli agenti continuano ad aggredirlo. L'uomo, che rimane seminudo, era in carcere da tre giorni accusato di violenza domestica e stava tornando in cella dopo l'udienza.

Le immagini risalgono al mese di luglio 2015 ma sono state diffuse solamente adesso. Dopo il decesso, avvenuto il giorno seguente l'aggressione da parte degli agenti, il medico aveva parlato di morte naturale sostenendo che l'uomo era obeso e soffriva di disturbi cardiaci. Il video diffuso dai parenti di Michael non dimostra inequivocabilmente che la morte sia stata causata dalle percosse ma di certo rivela la violenza degli agenti nei confronti dell'uomo.

L'episodio è già stato

ribattezzato dai media americani come "un nuovo caso Eric Garner", l'afroamericano di New York ucciso due anni fa da un agente nonostante implorasse di mollare la stretta alla gola che lo stava soffocando. (GUARDA IL VIDEO)

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