Sono almeno una decina gli indagati per i disordini che si sono verificati a Milano il primo maggio. Ma il numero è destinato a salire. Alcuni soggetti sono stati identificati nel corso del blitz di Digos e carabinieri. Il reato contestato è di devastazione e prevede una pena massima di 15 anni di carcere.
Sulle persone sospettate di aver messo a ferro e fuoco la città, nascoste dietro i cappucci neri, saranno effettuati test del Dna, da comparare poi con campioni biologici che saranno ricavati dal materiale sequestrato come tute nere, maschere e mazze.
Le cinque persone arrestate a Milano durante i disordini, tra cui due donne, al momento restano in carcere con l'accusa di resistenza aggravata.
Con i blitz della Digos prima
della manifestazione e con quelli dei giorni successivi il numero di indagati per vari reati, tra cui la resistenza a pubblico ufficiale e il porto di armi improprie, è salito a una cinquantina di persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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