I no pass forzano i blocchi: in corteo fin sotto al Duomo di Milano

Ancora una settimana di proteste contro il Green pass. A Roma al Circo massimo anche Forza nuova; a Milano presenti i centri sociali e gli anarchici

I no pass forzano i blocchi: in corteo fin sotto al Duomo di Milano

Diciassettesima settimana di proteste in Italia contro il Green pass. Nonostante il giro di vite imposto dal ministero dell'Interno con la circolare di Luciana Lamorgese, i manifestanti sono tornati in piazza a lamentarsi di essere discriminati. Le piazze d'Italia sono calde e le prefetture hanno messo in campo un numero maggiore di forze dell'ordine per limitare l'azione, considerando che molte delle zone sono state interdette ai cortei per non infierire sull'economia e sul commercio. A Roma i manifestanti si sono riversati al Circo massimo, mentre a Milano hanno scelto l'Arco della pace.

Milano

A Milano le manifestioni dei Green pass sono iniziate nel primo pomeriggio all'Arco della pace. Qui sono arrivate circa quattromila persone per ascoltare Robert F. Kennedy jr, terzogenito di Bob e nipote di JFK, presidente dell'associazione Children's health defense che ha organizzato l'evento. "Il Green pass è colpo di Stato, uno strumento che usano per toglierci i diritti, non è una dittatura sanitaria ma uno strumento di controllo della vostra vita, dei vostri movimenti, del vostro conto in banca, è uno strumento di sorveglianza".

L'evento di Kennedy si è chiuso poco prima delle 17.30, l'orario che di solito segna l'inizio della partenza dei cortei da piazza Fontana dove, nel frattempo, si era radunata la solita massa di persone. In base alle nuove disposizioni, potranno esserci solo sit-in e non cortei. Per questa ragione le forze dell'ordine sono state messe a presidio delle vie d'accesso. Per altro, un improvviso acquazzone ha costretto i manifestanti, in numero esiguo, a ripararsi sotto ai portici prima che potessero inscenare qualsiasi protesta.

I manifestanti di ritorno dall'Arco della pace si sono poi mossi verso piazza Duomo, nonostate il divieto. La polizia ha immediatamente serrato i ranghi e impedito l'accesso alla piazza. I manifestanti hanno iniziato a lamentare di essere stati bloccati indebitamente. A un certo punto, davanti a piazza Duomo, i manifestanti hanno iniziato a spingere contro lo sbarramento di polizia, costringendo gli agenti alla carica di alleggerimento. Tra i manifestanti sono presenti due gruppi dei centri sociali, che si sono mescolati con i manifestanti e dispersi nella piazza. Si registrano i soliti insulti ai giornalisti arrivati in piazza per documentare le proteste. Tra i contestatori si è infiltrato anche un gruppo di circa 30 anarchici.

La polizia ha fatto in modo di non far convergere i manifestanti in piazza Fontana con quelli che sono arrivati dall'Arco della pace in piazza Duomo. Il gruppo in piazza Fontana, alle spalle del monumento, è cinturato dalla polizia e impossibilitato a spostarsi mentre i contestatori che sono arrivati da via Dante vengono monitorati dalle forze dell'ordine, presenti in misura massiccia, con circa 400 uomini. Richieste 650 transenne per isolare le zone sensibili. Sono circa 500 le persone in piazza del Duomo, altre 200 si trovano in piazza Fontana. I due gruppi non vengono fatti incontrare. Sono diversi i fermi effettuati dalla polizia, che ha provveduto a identificare i manifestanti in piazza alla fine della manifestazione. "Nessun corteo è stato consentito", riferiscono fonti delle forze dell'ordine. La questura conferma che "il dispositivo organizzato dalla Questura di Milano è riuscito ad isolare e cinturare in piazza Duomo i manifestanti più facinorosi che intendevano partire per l'ennesimo corteo. Non si registrano problemi in alcuna altra area cittadina". Durante l'identificazione dei manifestanti, gli anarchici hanno provato a dileguarsi ma sono stati seguiti dalla Digos.

Roma

Nella Capitale nel primo pomeriggio è apparso uno striscione: "Libertà per i nostri fratelli". È stato affisso da alcuni militanti di Forza nuova al Circo massimo ed è quello che i manifestanti hanno scandito per qualche minuto, chiedendo la liberazione degli esponenti di estrema destra incarcerati dopo l'assalto alla Cgil dello scorso 9 ottobre. A Roma è accorda un'umanità molto varia per manifestare contro il Green pass. Tra loro anche un 73enne meridionale, che rivendica il sovranismo del Regno delle due Sicilie sventolandone la bandiera: "Io non mi sono vaccinato. Non voglio far parte di nessuna sperimentazione".

Ma al Circo massimo è stata fatta salire sul palco anche una bambina, strumentalmente esposta al pubblico per portare avanti la propaganda contro la vaccinazione dei più piccoli, per i quali è stato fatto un minuto di silenzio. "Se lo Stato ci avesse detto questo vaccino non è sicuro ma è l'unica scelta che abbiamo forse lo avremmo fatto", ha detto una mamma. Licia Ronzulli ha replicato con una nota: "Siamo noi, che responsabilmente siamo vaccinati e lavoriamo perché la campagna di immunizzazione raggiunga una copertura quanto più possibile elevata, che diciamo 'giù le mani dai bambini' a chi, come a Roma, li utilizza strumentalmente durante una manifestazione no vax e no pass. Mi domando come sia possibile che un genitore si renda protagonista di un gesto tanto sconsiderato, per di più in un contesto in cui c'è un altissimo rischio di contagio". Il presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza ha poi aggiunto: "presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza".

Torino

A Torino in corteo ci sono anche abitanti no tav della val di Susa, arrivati nel capoluogo piemontese per partecipare alla manifestazione contro il Green pass, che conta circa 3mila persone. Sul furgone che apre il corteo di Torino è presente anche il docente universitario e candidato sindaco alle ultime amministrative Ugo Mattei. "Uniamoci in una sola cosa - ha aggiunto - perché il popolo non è mai sconfitto quando è dalla parte giusta della storia e noi lo siamo", ha detto il professore in piazza Castello. Poi ha aggiunto: "Oggi è un giorno di grande disobbedienza civile. Le piazze sono nostre, i beni comuni sono nostri, la libertà è nostra.

Il popolo deve essere cittadino e il cittadino deve avere piazze di confronto".

Le altre città

A Bologna il presidio è stato effettuato in piazza Maggiore, dove sono arrivati migliaia di manifestati no Green pass, molti con i gilet gialli.

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