Una telefonata di Sergio Mattarella e i migranti della Diciotti possono sbarcare nel porto di Trapani. Ma i primi a scendere, accompagnati dalla polizia, sono il sudanese Ibrahim Bushara e il ghanese Hamid Ibrahim - probabilmente i due scafisti - indagati dalla procura di Trapani per violenza privata continuata e aggravata nei confronti dell'equipaggio e del comandante.
Dopo di loro, sei bimbi e tre donne, infine gli altri 56. Hanno toccato terra dopo 5 giorni sulla Diciotti sotto gli occhi di un piccolo gruppo di cittadini, famiglie e ragazzini che ha accolto gli sbarcati con un applauso. Sono soprattutto pakistani, sudanesi e libici. Un grosso pullman nero li ha attesi, insieme ai blindati e ai mezzi della polizia e dei carabinieri. Destinazione le strutture d'accoglienza della provincia, come disposto dal tavolo della prefettura.
Dopo una giornata in cui i clandestini - recuperati dal mercantile Vos Thalassa e trasbordati sulla nave militre dopo che avevano minacciato l'equipaggio perché non li consegnassero alla guardia costiera libica - erano stati bloccati a bordo dell'imbarcazione, dal Quirinale è arrivata una chiamata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che poco dopo ha annunciato l'imminente sbarco. "Sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato", hanno spiegato da Palazzo Chigi.
"Sto aspettando da ministro e da cittadino che vuole ospitare gente perbene, il riscontro delle indagini della polizia e procura sui violenti", aveva detto in serata il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a Zapping su Radio1 dopo aver bloccato lo sbarco, "Prima di far sbarcare chiunque, vorrei sapere se c'è qualche delinquente a bordo". E il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli aveva aggiunto che si stava aspettando che la magistratura avviasse le indagini. Stessa linea tenuta dal vicepremier leghista, secondo cui lo sbarco sarebbe avvenuto "in nottata", "appena si saranno raccolti tutti gli elementi che permetteranno di indagare e poi di arrestare chi ha commesso episodi di violenza". "Anche perché prima scendono prima testimoniano su chi ha commesso violenza", aveva aggiunto Salvini.
Eppure dal Viminale trapela "stupore" per la telefonata del presidente della Repubblicae
"rammarico" per la decisione della procura di Trapani di non emettere alcun provvedimento restrittivo. "Due indagati, scafisti individuati, tutti fermati e interrogati. E' finita la pacchia", esulta però Salvini su Facebook.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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