"Dio, patria e famiglia i miei valori", "Stereotipi da Ventennio": scontro Venezi-Cirinnà

La direttrice d'orchestra rivendica i propri valori e la senatrice dem si infervora: "Stereotipi patriarcali del ventennio"

"Dio, patria e famiglia i miei valori", "Stereotipi da Ventennio": scontro Venezi-Cirinnà

A Beatrice Venezi il coraggio non manca. In un momento in cui gli artisti e i musicisti ottengono plausi solo se si schierano a sinistra, la direttrice d'orchestra si è presa la libertà di eseguire uno spartito differente. Per una volta, diverso da quello intonato dal coro della propaganda rossa. In una recente intervista a La Verità, la talentuosa 32enne ha rivendicato di identificarsi nei valori tradizionalmente cari all'area conservatrice e si è scagliata contro la senatrice dem Monica Cirinnà, che in passato aveva esibito un cartello con la seguente scritta: "Dio, Patria e famiglia, che vita di m…".

Riferendosi alla propria esperienza di vita, la direttrice d'orchestra ha così affermato: "Forse c’è chi avrebbe preferito che io avessi genitori da centro sociale? Oggi parlano di mio padre come fosse una vergogna. E invece sa che le dico? Che mi vergognerei se avessi avuto genitori che si fumavano gli spinelli. O una madre come la Cirinnà, che pubblica la foto 'Dio, Patria e famiglia, che vita di m...', che invece sono proprio i miei valori". Apriti cielo. Per il solo fatto di aver difeso dei principi che non corrispondono a quelli della sinistra, la Venezi è stata accusata di rispolverare un motto fascista. Come se quell'espressione, peraltro secondo alcuni coniata da Giuseppe Mazzini, rappresentasse un pericolo.

Sentitasi chiamata in causa, la stessa Cirinnà si così lanciata nell'ennesima polemica pretestuosa da campagna elettorale. Mossa dal fatto che Fratelli d'Italia avesse espresso il proprio apprezzamento alla "voce libera e controcorrente" della direttrice d'orchestra, la senatrice dem ha tuonato su Twitter: "Ringrazio la direttrice (anzi il direttore, non vorrei si offendesse!) Beatrice Venezi e Fratelli d'Italia per avere ricordato che loro si rifanno agli stereotipi patriarcali del ventennio e noi, invece, no!". E via con l'ennesimo rifermento a quell'improbabile allarme fascismo che secondo certa sinistra dovrebbe costituire una priorità per il Paese.

Ma a certi attacchi della politica Beatrice Venezi è stata abituata dalla vita. La musicista ha infatti raccontato a La Verità: "Quando ero al liceo artistico mio padre si candidò alle comunali a Lucca. Il giorno dopo la mia scuola fu tappezzata da manifesti antifascisti che riportavano il mio nome. Erano scritti in modo così puntuale e preciso che poi si scoprì che non erano stati gli studenti a scagliare l’attacco, ma insegnanti e tecnici del laboratorio d'informatica". La direttrice d'orchestra ha anche lamentato: Si scrive di me come figlia di un dirigente di Forza nuova, come se questo fosse un peccato originale che si tramanda di padre in figlio. Mio padre ha tutto il diritto di pensare e di agire politicamente secondo le sue più profonde convinzioni".

In passato, la stessa Venezi non aveva nascosto il proprio apprezzamento per il centrodestra e in tempi recenti erano circolate voci di una proposta di candidatura offertale da Fratelli d'Italia.

Su tema, la direttrice d'orchestra ha spiegato: "Sono lusingata del fatto che qualcuno abbia pensato a me. Semplicemente, ho confermato che preferisco continuare a fare il mio lavoro, essere utile al mio Paese così".

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